La Questura di Modena, così come 18 altre Questure, è stata inserita nella lista degli uffici di Polizia che sperimenteranno una nuova procedura per il rilascio dei documenti di soggiorno per i cittadini extracomunitari. Il progetto, “PERMESSO DI SOGGIORNO IN 45 GIORNI”, vedrà l’impegno congiunto delle Poste Italiane e del Ministero degli Interni.
La prima fase che è iniziata ieri, 3 giugno, con l’avvio della procedura per il rilascio o rinnovo del permesso presso gli uffici postali della provincia, vedrà la consegna del relativo Permesso di Soggiorno, dopo soli 45 giorni, da parte della Questura.
Queste OO.SS. non possono che esprimere il loro plauso nell’apprendere che tanti cittadini extracomunitari possano vedere riconosciuto in tempi rapidi un sacro santo diritto.
Per garantire questo imprescindibile diritto, però, se ne vuole sacrificare un altro, quello di tutti quei lavoratori che sono impiegati presso l’Ufficio Immigrazione della Questura e dei Commissariati della Provincia di Modena, uffici che sono già fortemente in crisi di risorse umane.
Il sistema attualmente adottato, comporta una programmazione che vede una proiezione del lavoro sino ad un massimo di tre mesi circa il che significa che per svariati mesi i nostri uffici devono smaltire le convocazioni per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno relative alle richieste che sono già state effettuate nei mesi scorsi.
Con l’avvio di questa nuova procedura, parallelamente a questo sistema si verrà a creare un ulteriore aggravio dei carichi di lavoro per almeno tre mesi, fino a quando la sovrapposizione dei due sistemi (vecchi e nuovo) non confluirà in un unico sistema.
I nostri colleghi, quindi, almeno per il lasso temporale di tre mesi saranno sottoposti al doppio del lavoro svolto oggi.
Senza considerare che l’avvio di questa sperimentazione giunge in concomitanza di due tornate elettorali e del G8 in cui le forze dell’ordine sono chiamate a svolgere un sacrificio quotidiano, già di per se straordinario e, non dimentichiamo, anche delle ferie estive, poiché il sistema sperimentale interviene proprio nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.
Possiamo a chi già lavora per due chiedere di lavorare per quattro?
Cosa succederà il 22 giugno prossimo quando davanti alla Questura ci saranno file interminabili di cittadini (105 la mattina, 80 al pomeriggio) che attendono il rilascio dei permessi?
Diremo a quei lavoratori dell’Ufficio Immigrazione di non andare a casa dalle loro famiglie o magari elimineremo una o più Volanti per sostituire i colleghi che hanno il diritto di andare a riposare?
Non è più il tempo delle promesse, servono i fatti, senza un adeguato numero di operatori di polizia non possono essere più garantiti i diritti essenziali dei lavoratori e dei cittadini.
Continuiamo a ribadire che la sicurezza non è un costo ma un investimento.
Tutte le OO.SS. iniziano, da oggi, lo stato di agitazione all’interno dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Modena e dei Commissariati della Provincia ed andranno ad individuare tutte le iniziative da mettere in campo fino a quando il Ministero non interverrà per adeguare l’organico dell’Ufficio ai ritmi ed i carichi di lavoro dettati dalla presenza sul territorio di circa 80.000 cittadini extracomunitari.
Basti pensare che la vicina Questura di Bologna dispone di 77 unità (tra poliziotti e impiegati civili) per gestire poco più di 80.000 stranieri extracomunitari regolari, mentre il nostro ufficio immigrazione, invece, ha in organico solo di 32 unità a fronte di poco meno di 80.000 stranieri. Pertanto richiediamo l’adeguamento dell’organico pari a quello in forza all’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna.
Nei prossimi giorni è intenzione di queste OO.SS. indire anche una manifestazione di protesta da attuarsi davanti alla Questura se non dovessero giungere segnali positivi sul rafforzamento del personale.Sindacati Polizia SILP per la CGIL, SAP, SIULP CONSAP Modena