L’assessore provinciale all’Istruzione, Formazione e Lavoro ha diffuso la seguente nota sui dati Istat che riguardano la situazione del mercato del lavoro in provincia di Bologna al 31 dicembre 2008.


Su una popolazione di 969.000 residenti in provincia di Bologna (51,5% donne), le persone in età di lavoro (15-64 anni) sono 622.850 (50% donne). Molto alta la fascia di popolazione sopra i 64 anni, pari a 230.000 persone (58% donne). In compenso la fascia di età 0-14 (122.400 persone) è l’unica a crescere in modo significativo (+2,7%) rispetto a un anno prima.
Su 622.850 cittadini in età di lavoro, la “forza lavoro” (occupati + disoccupati) è di 462.000 (45,9% donne). La differenza è costituita dagli “inattivi”, ovvero persone non presenti sul mercato del lavoro, prevalentemente pensionati, studenti e casalinghe a tempo pieno.
Il tasso di attività (rapporto tra la forza lavoro e la popolazione 15-64 anni) sale al 74,1%, (quello regionale è al 72,6%). Bologna riconquista il
primato italiano tornando ad essere la prima provincia sia per il tasso di attività femminile (68,2%) sia per quello maschile (80%).
Il numero di occupati stimato dall’Istat per il 2008 – comprensivo dei lavoratori del settore pubblico e di quelli autonomi – è di 451.500 unità.
Anche in questo caso si assiste ad un aumento dell’occupazione (+1,5%) dovuto soprattutto alla componente femminile (+3%). Il tasso occupazionale si attesta così al 72,4% (per le donne al 66,6%, il più alto d’Italia).
Sono solo 5 le province che raggiungono e superano l’obiettivo del 70% fissato dall’Unione Europea per il 2010, di cui 4 emiliane (Bologna, Reggio Emilia, Parma, Modena).
Cresce soprattutto, quindi, il tasso di occupazione femminile, riconquistando così il primato sia regionale (62,1%) che nazionale (47,2%). Il tasso di occupazione maschile, pari al 78,3%, colloca la nostra provincia tra le posizioni più alte, anche se 6 province (Reggio Emilia, Padova, Modena, Mantova, Bolzano e Parma) ci superano, sia pure di poco (erano però 11 nel 2007).
Il tasso di disoccupazione, risalito in Italia al 6,7% (3,2% in regione) scende invece in provincia di Bologna al 2,2% (2,4% per le donne). Dopo Piacenza è il più basso d’Italia.

«Si tratta di dati positivi in assoluto – sottolinea l’assessore provinciale al Lavoro – seppure il primo trimestre di quest’anno segnali
già un deterioramento. Va comunque evidenziata, in particolar modo, la crescita della parità nel nostro mercato del lavoro tra uomini e donne.
Infatti il divario occupazionale di genere (differenza fra i tassi di occupazione maschile e femminile) è di soli 12 punti (era di 13 nel 2007)
contro i 16 della regione e i 23 a livello nazionale.
Infine – dice l’assessore – colpisce il crescente divario tra i disoccupati evidenziati dall’Istat (10.200) e quelli registrati alla stessa data
(31/12/2008) nei Centri per l’Impiego della Provincia pari a 46.800 (al 31/12/2008). La differenza è costituita dai sottoccupati, persone con un reddito da lavoro inferiore a 8.000 euro all’anno che cercano una occupazione in grado di soddisfare le esigenze primarie per sé e per la propria famiglia».