In base agli atti forniti nel dicembre scorso dalla magistratura, la Provincia di Modena ha avviato nei giorni scorsi un procedimento disciplinare nei confronti della propria dirigente indagata per le presunte assenze in orario di servizio. A stabilirlo è stato l’Ufficio per i procedimenti disciplinari dei dirigenti, composto dal segretario generale della Provincia Giovanni Sapienza, in qualità di presidente, e da due esperti in gestione delle risorse umane negli enti locali: Leopolda Boschetti, ex direttore generale al Personale della Regione Emilia Romagna, e Francesco Basenghi, professore di Diritto del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia.


Per poter avviare il procedimento, l’Ufficio preposto ha dovuto attendere la trasmissione del fascicolo giudiziario dal quale ricavare «obbiettivi elementi di addebito» a carico della dirigente. Quindi, dall’analisi dei documenti forniti dalla magistratura, ha ravvisato – in base agli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza – le condizioni per avviare un procedimento disciplinare a carico della dirigente. Le contestazioni riguardano la falsa attestazione della presenza in servizio e l’inserimento successivo degli orari di entrata e uscita finalizzato all’ottenimento dei buoni pasto.

L’Ufficio competente, tuttavia, in base alla giurisprudenza recente ha disposto la sospensione del procedimento fino alla conclusione della vicenda giudiziaria. In base a una recente sentenza della Cassazione a Sezioni Unite, infatti, «qualora l’addebito disciplinare abbia a oggetto i medesimi fatti contestati in sede penale si impone la sospensione del giudizio disciplinare in pendenza di quello penale».
«Su una questione così delicata – spiega il presidente della Provincia Emilio Sabattini – naturalmente sarebbero stati auspicabili tempi diversi. Attendiamo quindi che la magistratura, alla quale rinnoviamo la nostra piena fiducia, concluda in tempi brevi il proprio lavoro così che la Provincia possa concludere il procedimento avviato».