Continua il trend positivo dell’agriturismo in occasione delle festività più celebrate. «Sold out per Pasqua e andamento favorevole anche per i ponti di fine aprile, sale al completo già da qualche giorno per i pranzi tradizionali del 20 e di Pasquetta» osserva Gianpietro Bisagni, presidente regionale di Agriturist, che rappresenta gli agriturismi associati a Confagricoltura. L’agriturista tipo in Emilia-Romagna è soprattutto italiano ma stanno tendenzialmente aumentando le presenze straniere in particolare dalla Germania e dalla Francia, grazie a prenotazioni on line spesso last minute, e nonostante la concorrenza agguerrita degli affitti brevi.
Bene anche le richieste per soggiorni e ristorazione in concomitanza con grandi eventi o fiere nelle città limitrofe ed è picco di prenotazioni legate alle manifestazioni dell’Autodromo di Imola (due gli appuntamenti importanti: la 6 Ore WEC il 18-20 aprile e il GP di Formula 1 il 16-18 maggio).
«Il 46% del valore dei primi dieci prodotti certificati DOP e IGP italiani è rappresentato da produzioni emiliano–romagnole – ricorda Bisagni – la vacanza in agriturismo richiama chi vuole vivere un’esperienza nell’esperienza alle radici dell’enogastronomia locale nei caseifici, nelle cantine e nei frantoi, chi vuole fare un viaggio nel viaggio, in bici o a piedi lungo i cammini. Ma il potenziale attrattivo immenso, essenziale per destagionalizzare sempre di più l’attività, rimane inespresso per via dei vincoli che ancora limitano la capacità ricettiva e la somministrazione di cibo in agriturismo, secondo la legge regionale n.4/2009 oramai vecchia e obsoleta». Di più. Il turista moderno è alla ricerca di nuove forme di ospitalità open air: casette sull’albero, particolari alloggi mimetizzati nel paesaggio o campeggi insoliti come il glamping. «Attendiamo il via libera per innovare le nostre strutture e rispondere a un target crescente», conclude il presidente di Agriturist Emilia Romagna.