Sessantasei delibere approvate, più di trenta ordini del giorno discussi, 22 dei quali approvati, 63 interpellanze e tre interrogazioni affrontate, oltre a una trentina di comunicazioni. Sono i numeri dell’attività del Consiglio provinciale che anche nel 2008 ha confermato un’alta partecipazione alle sedute con una media delle presenze che complessivamente arriva al 93 per cento.
In base ai dati forniti dalla Presidenza del Consiglio provinciale, infatti, su un totale di 30 eletti, ben nove non hanno mai perso nessuna delle 31 sedute del Consiglio, mentre due possono vantare 30 presenze e altri otto sono a quota 29.
«Sono numeri che confermano l’impegno che tutti i gruppi politici mettono nell’attività amministrativa» sottolinea il presidente dell’assemblea Luca Gozzoli ricordando come queste percentuali di presenza siano un dato costante dall’inizio della legislatura con l’approvazione, fino a ora, di quasi 300 delibere.
Nel 2008, inoltre, sono state oltre cento le riunioni dei diversi organismi nei quali si articola il funzionamento del Consiglio: le quattro commissioni consiliari che svolgono il lavoro istruttorio («complessivamente 64 incontri – ricorda Gozzoli – per un anno caratterizzato dall’esame di provvedimenti importanti che hanno portato, per esempio, all’adozione del Piano territoriale di coordinamento provinciale»), la conferenza dei capigruppo (36 riunioni), l’ufficio di presidenza e la commissione Controllo e garanzia che nel corso dell’anno si è riunita in otto occasioni.
«Ben quattro nel corso dell’anno i Consigli straordinari, uno dei quali dedicato per la prima volta alle Vittime del terrorismo, con la presenza di Marina Orlandi, vedova del professor Marco Biagi» sottolinea il presidente Gozzoli ricordando anche quelli sull’ambiente, sui diritti e il benessere animale, con l’etologo Giorgio Celli, e l’appuntamento con la Giornata della Memoria.
«L’edizione del 2009 del Consiglio che a fine gennaio ricorda lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico si svolgerà a Modena – annuncia Gozzoli – a conclusione di un ideale itinerario che in questi quattro anni ci ha portato prima a Carpi, con il campo di Fossoli e il Museo al Deportato, poi a Nontantola, a ricordare la figura di don Arrigo Beccari e i ragazzi di Villa Emma salvati dai campi di concentramento, quindi a Finale Emilia, città di un’importante comunità ebraica, e a Montese, per approfondire la persecuzione degli ebrei sull’Appennino modenese».