Si trovava nel quartiere Ospizio quando è stato avvicinato da due sconosciuti che l’hanno aggredito sottraendogli le chiavi dell’auto per poi cercare di dileguarsi a bordo della vettura della vittima, desistendo e dandosi alla fuga a piedi in direzione della stazione ferroviaria grazie alla reazione dello stesso derubato. L’immediato allarme dato al 112, le importanti informazioni fornite dalla vittima e l’analisi del sistema di videosorveglianza cittadino, hanno consentito ai carabinieri di identificare i due presunti rapinatori.

È accaduto poco dopo le 22:00 dello scorso 25 marzo, quando un 50enne abitante a Casalgrande era appena uscito da un bar di via Emilia Ospizio e si apprestava a salire in auto per fare rientro a casa. Veniva avvicinato da due sconosciuti che lo strattonavano, impossessandosi delle chiavi della sua autovettura, strappandogli la manica del giubbotto durante le fasi concitate dell’aggressione. Ottenute le chiavi, i due cercavano di entrare nell’auto con l’intento di impossessarsene per poi desistere a seguito alla reazione dello stesso derubato che quindi chiamava il 112. I due che fuggivano in direzione della stazione ferroviaria, con le chiavi dell’auto del derubato, dileguandosi. Quindi l’intervento dei carabinieri della sezione radiomobile a cui l’uomo raccontava i fatti descrivendo i due aggressori.

Durante la formalizzazione della denuncia negli uffici della caserma di Corso Cairoli, grazie alle indicazioni fornite dalla vittima, tra cui il nome con il quale i due si chiamavano durante le fasi dell’aggressione, la descrizione somatica dei due e l’analisi del sistema di videosorveglianza cittadino, i carabinieri acquisivano elementi di presunta colpevolezza nei confronti degli odierni indagati, i quali peraltro venivano riconosciuti quali presunti autori anche dalla stessa vittima in apposita seduta di individuazione fotografica. I carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia hanno così denunciato alla Procura un 38enne ghanese e un 32enne guineano, entrambi senza fissa dimore, per il reato di rapina in concorso. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.