In un mondo nel quale la tecnologia pervade ormai ogni ambito delle nostre vite, e in particolare quelle dei più giovani, diventa necessario interrogarsi sui rischi che una tale trasformazione comporta, al fine di immaginare nuove strategie educative per farvi fronte.
È sulla base di tali esigenze che nascono i patti educativi digitali, uno strumento che può essere inteso come un patto di corresponsabilità fra i giovani, la scuola e le famiglie e che si apre a tutti i soggetti coinvolti nell’educazione delle persone di minore età.
In questo contesto si inserisce il protocollo d’intesa tra l’Istituto Comprensivo di Montefiorino e l’Officina Informatica DET – Diritto, Etica e Tecnologie del CRID, Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità di Unimore.
L’accordo ha l’obiettivo di promuovere – mediante una serie di iniziative – un’educazione digitale consapevole tra giovani, loro famiglie, mondo della scuola e associazioni del territorio.
Un primo evento si terrà sabato 22 marzo, a partire dalle ore 9:30, presso la Sala “E. Gorrieri” – Rocca di Montefiorino (Via Rocca 1, Montefiorino, MO).
L’iniziativa vedrà la presentazione ufficiale dell’accordo e prevede una tavola rotonda dal titolo “Facciamo un patto!” in cui si dialogherà sulle opportunità e sui rischi che presenta la tecnologia, e su come appunto i Patti Digitali di Comunità possano costituire uno strumento volto alla formazione nell’uso dei dispositivi tecnologici e dei social network.
Il CRID ha da tempo avviato, grazie all’incontro con la realtà dei “Patti Digitali” (www.pattidigitali.it), un percorso di approfondimento su questi strumenti al quale stanno partecipando diverse scuole e che vede impegnato nell’ambito delle attività dell’Officina Informatica DET – Diritto Etica e Tecnologie, in particolare, il gruppo di lavoro “Patti educativi digitali e uso consapevole della rete”, coordinato dalla Dott.ssa Claudia Severi (Dottoranda di ricerca in Humanities, Technology and Society, nonché responsabile della segreteria scientifica del CRID).
L’organizzazione dei lavori prevede i saluti del Sindaco di Montefiorino, Maurizio Paladini; l’introduzione e il coordinamento dell’Avv. Giuseppe Bove; gli interventi di Martina Guiducci, Dirigente Scolastica dell’IC Montefiorino e di Chiara Bonvicini, Pediatra di Comunità di Sassuolo.
Al centro del confronto sarà la relazione della Dott.ssa Claudia Severi.
«L’educazione digitale – commenta la Dott.ssa Severi – rappresenta oggi una sfida cruciale per garantire un uso consapevole e responsabile delle tecnologie, in particolare tra i più giovani»
«La sottoscrizione di questa convenzione con l’Istituto Comprensivo di Montefiorino – prosegue – è un passo significativo in questa direzione: attraverso la collaborazione tra scuola, università e territorio, possiamo promuovere una cultura digitale basata sulla consapevolezza, la responsabilità e la partecipazione attiva»
«Il CRID e l’Officina Informatica DET, fondata dal Prof. Thomas Casadei – conclude la Dott.ssa Severi – sono lieti di contribuire a questo tipo di percorsi, che coniugano attività di ricerca sull’impatto delle tecnologie e terza missione dell’università, con l’obiettivo di costruire strumenti concreti per affrontare le sfide dell’era digitale».
«Il processo di digitalizzazione della scuola – dichiara la Prof.ssa Guiducci – impone oggi a noi operatori della scuola una riflessione e la messa in campo di una serie di azioni coordinate e strutturate, nella consapevolezza che il digitale richiede un cambio di paradigma rispetto alla scuola tradizionale. Ciò implica preparare adeguatamente il contesto, formando i docenti a un nuovo tipo di didattica, più collaborativa, e, contemporaneamente, supportando e coinvolgendo le famiglie e la comunità nel processo di digitalizzazione»
«Le prime ricerche hanno confermato che esiste un’associazione negativa tra l’anticipo dell’accesso a smartphone e social media e le capacità di apprendimento – prosegue la Dirigente Scolastica – pertanto è urgente adottare politiche scolastiche ed educative mirate a promuovere un uso consapevole e regolato della tecnologia tra i minori».
«Solo così – conclude – la scuola potrà andare incontro ai rapidissimi cambiamenti tecnologici a cui stiamo assistendo senza rischiare di non rimanere al passo coi tempi».