Tra il maggio 2023 ed il dicembre 2024, dopo aver manomesso l’impianto di videosorveglianza dell’azienda per cui due di loro erano dipendenti e il terzo collaborava da tempo, tre uomini avrebbero utilizzato i furgoni aziendali per sottrarre numerosi componenti metallici di produzione, tra cui pistoni, testate e canne, rivendendoli successivamente. Il danno economico complessivo supererebbe i 100 mila euro.
È stato un dirigente dell’azienda derubata a presentarsi presso la stazione dei Carabinieri di Bagnolo in Piano per denunciare una serie di furti ai danni della ditta. L’uomo ha raccontato ai militari che, a partire da novembre 2024, si erano accorti di una manomissione del sistema di videosorveglianza. Nello specifico, era stato interrotto il cavo che trasmetteva il flusso delle immagini delle telecamere esterne. Tale interruzione durava generalmente tra i 5 e i 6 minuti, ma in alcuni casi si prolungava per diverse ore, per poi riattivarsi. Successivamente, analizzando le registrazioni delle telecamere, è emerso che non si trattava di un’anomalia tecnica, bensì di un’interruzione dolosa. Infatti, nelle immagini si vedevano chiaramente tre persone conosciute: due dipendenti dell’azienda e un tecnico che collaborava da tempo con la ditta.
Accertata la manomissione, la vittima, dopo aver ricevuto l’ennesima segnalazione di sabotaggio delle telecamere, ha contattato immediatamente un tecnico informatico, chiedendogli di recarsi rapidamente negli spogliatoi situati di fronte all’area in cui veniva depositato il materiale di scarto. Il tecnico, con il suo cellulare, ha ripreso l’intera scena: i due dipendenti stavano caricando il materiale su un furgone aziendale per poi uscire dal cortile della ditta. Dopo aver formalizzato la denuncia, in cui veniva lamentato un danno economico di oltre 100.000 euro, il denunciante consegnava ai militari una chiavetta usb, contenente le immagini del sistema di videosorveglianza aziendale. Tramite l’account Google del cellulare di servizio aziendale in uso ai presunti ladri venivano ricostruiti oltre 120 “spostamenti” con il furgone con all’interno la refurtiva trafugata, la cui destinazione è al vaglio dei Carabinieri. Acquisita la denuncia, i militari bagnolesi, avviavano le indagini, che attraverso diversi accertamenti, l’analisi delle immagini di videosorveglianza e le dichiarazioni testimoniali, permettevano di acquisire elementi di presunta responsabilità in ordine al reato di furto aggravato e continuato in concorso, per cui i tre uomini di età compresa tra i 41 e i 47 anni, tutti residenti nel reggiano, venivano denunciati alla procura reggiana.
Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.