“Per capire l’orrore della violenza contro gli operatori sanitari e trovare soluzioni efficaci bisogna guardare questa vergogna negli occhi, fino in fondo: sono state 469 le aggressioni fisiche e verbali riportate nel 2024 dagli operatori sanitari di Modena in forza all’Azienda Usl e all’Azienda Ospedaliero Universitaria. Vale a dire che ogni giorno abbiamo nella nostra provincia una media di 1.3 sanitari che sono offesi o picchiati. Numeri impressionanti”.

Così Gennaro Ferrara, leader di Cisl Fp Emilia Centrale, presenta la polaroid “di un fenomeno di aggressività sociale che richiede una reazione ferma, capace di arrivare al cuore delle persone con una comunicazione potente e capace di applicare la parola ‘repressione”. Dobbiamo punire di più e meglio chi si permette di alzare le mani o la voce contro professionisti che sono lì per salvare vite, per proteggere la salute di tutti. La nuova legge Nordio ha introdotto degli inasprimenti consistenti ma crediamo sia essenziale che le Aziende si costituiscano sempre parte civile nei processi. Chi picchia e insulta deve sapere che dovrà pagare un conto salatissimo. E chi è aggredito deve contare, sempre, sulla protezione della sua azienda. Chiediamo una piena assistenza legale, non una semplice consulenza gratuita. Cisl Fp è pronta al massimo impegno con le Direzioni aziendali”.

 

AZIENDA AUSL                                                                                                         

Nei servizi e nelle strutture seguite da azienda Usl di Modena sono stati 293 gli episodi di violenza segnalati nel 2024. Si tratta di un record, di un trend in costante crescita. Nel 2019 le aggressioni segnalate furono 136; nel 2021, in piena pandemia furono 93. Nel 2023 sono state 207. “Una progressione paurosa che ha portato al picco di 20 infortuni. Significa 20 sanitari modenesi che hanno dovuto sospendere la loro attività al servizio degli altri, per curarsi le ferite – evidenzia Ferrara –. Quelle fisiche e quelle interiori, che sono anche più difficili da gestire. Il 60% degli infortuni è registrato al Servizio psichiatrico diagnosi e cura di Baggiovara, che si conferma la prima linea della violenza”.

Tra i dipartimenti con più aggressioni segnalate spicca quello delle cure primarie, che include Cau, Case della Salute/Comunità e pure i servizi domiciliari. Nel 2024 si sono avute 78 segnalazioni di violenza (27% del totale), ben il 290% in più rispetto al 2019. Segue il dipartimento di salute mentale (che include proprio il Spdc) con 71 casi (24.2%), che riduce i casi di violenza rispetto al 2019 (-13.4%) ma fa peggio del 2023 (+31.4%). Confermando le previsioni, anche il Pronto soccorso registra un importante tasso di violenza contro i sanitari con 69 casi, in aumento sia rispetto al 2023 (44 casi) che al 2019 (16 casi). Vale a dire che in cinque anni le aggressioni nella porta d’ingresso dell’ospedale sono schizzate del 331%.

AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA

L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena ha registrato 176 segnalazioni di violenza nel 2024. “Notiamo una positiva riduzione dell’11% rispetto all’anno precedente, il segno che nel Policlinico e nella galassia di servizi dell’Aou le azioni messe in cantiere sono riuscite a invertire una tendenza – prosegue Ferrara –. L’attenzione deve restare altissima perché lo stesso i numeri sono significativi”.
La violenza più frequente è quella verbale contro gli operatori (124 casi), seguita da quella fisica (39 casi). Le aggressioni sono avvenute più spesso al Pronto soccorso (97 casi) e nell’area medica e ambulatoriale (66 casi). Deve far riflettere il fatto che nel 2024 gli infortuni causati da violenza fisica sono saliti al 40.5%, mentre questo numero era stato stabile per i due anni precedenti (24.3% nel 2023 e 23.2% nel 2022).
Stiamo fronteggiando una violenza che non è solo uno sfogo ma è rabbia, voglia di fare male e mettere a terra i sanitari. E’ proprio su questa forma che dobbiamo intervenire con più urgenza”, assicura Ferrara, prima di introdurre l’identikit degli aggressori.
I pazienti hanno aggredito i sanitari in 119 casi (68%) ma attenzione al dato dei parenti/familiari, in costante ascesa: nel 2024 sono stati loro gli aggressori nel 30% dei casi (53 aggressioni), ben quattro punti sopra la media del triennio 2022-2024.