“L’analisi dei rapporti di parità forniti dalle aziende dell’Emilia Romagna testimonia, ancora una volta, la triste realtà della differenza salariale esistente tra uomini e donne anche nel settore metalmeccanico. Infatti, dai quasi 300 rapporti analizzati (che interessano oltre 80mila persone lavoratrici) emerge una condizione nella quale le donne hanno una retribuzione inferiore del 20% rispetto ai loro colleghi maschi.

Questa situazione è determinata dalle decisioni delle imprese, che operano una disparità nel riconoscimento di superminimi e di livelli di inquadramento più bassi.

Una condizione di disparità, quella delle donne, che purtroppo non si esaurisce nel gender pay gap ma è evidente nella situazione generale della società, dove il lavoro di cura, svolto prevalentemente dalle donne, determina meno ore di straordinario nei luoghi di lavoro e un maggiore ricorso al part time, e che interseca una condizione generale dove la violenza verbale, fisica e psicologica è una realtà ben definita.

Da questa amara consapevolezza nasce la volontà della Fiom di articolare un’iniziativa strutturata che agisca sul livello culturale delle differenze di genere e allo stesso tempo rafforzi una mobilitazione in grado di agire sugli aspetti concreti e di apportare un reale cambiamento.

È ormai urgente il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, per il quale continuiamo gli scioperi perché l’erogazione di salario certo e uguale per tutte e tutti diminuisce di per sé la differenza salariale. Siamo intenzionati ad aprire una vertenzialità in tutte le fabbriche per una contrattazione aziendale che affronti i temi dell’incremento dei permessi legati dalla genitorialità, delle differenze salariali, per una maggiore presenza delle donne nei reparti produttivi e per il riconoscimento e il contrasto alla violenza di genere

Pensiamo sia necessario ripensare all’8 marzo non come una giornata di festa, ma come una data di lotta collettiva per i diritti di tutte e tutti e per la piena uguaglianza di genere.

In tutto il territorio regionale sono programmate iniziative di sensibilizzazione, assemblee nelle aziende per rendere partecipi operaie e operai sul tema e organizzare le mobilitazioni future.

Sul territorio regionale si è scioperato in forma sperimentale e con l’ottica di allargare in prospettiva tale iniziativa. In quasi 40 aziende della Regione, in particolare nella provincia di Reggio Emilia, tanti uomini e donne hanno incrociato le braccia per rivendicare politiche contrattuali e generali che riescano, una volta per tutte, a migliorare le condizioni delle donne nelle fabbriche metalmeccaniche e nella società

Questo non è che l’inizio di un percorso che ci vedrà sempre più impegnati per una società più equa e più giusta.

Uniamo le lotte per unire le persone!”

(Fiom Cgil Emilia Romagna)