La Casa delle Donne di Modena festeggia il suo sesto anniversario presso la sede di Villa Ombrosa con la mostra “Color rosa carne” di Giovanna Gentilini (a cura di Luciano Rivi, progetto espositivo di Fausto Ferri), una riflessione, attraverso l’arte, sul corpo femminile che inaugura domenica 9 marzo 2025 alle ore 17.30 nella Sala Renata Bergonzoni (Strada Vaciglio Nord 6).
L’inaugurazione prevede i saluti dell’assessore alla cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi, di Giovanna Zanolini, presidente della Casa delle Donne, e gli interventi dell’artista e del curatore Luciano Rivi in dialogo con Caterina Liotti.
La mostra è visitabile fino al 30 marzo nei giorni di sabato (tranne il 22 marzo) e domenica (orario 10-12 e 15-18) e di giovedì (orario 16-18). Sabato 15 marzo alle ore 17 e domenica 30 marzo alle ore 11 è possibile partecipare a un incontro con l’artista, su prenotazione scrivendo un’email a info@lacasadelledonnemodena.it.
Questa mostra nasce in occasione della donazione che l’artista ha fatto di una ricca selezione di opere e documentazione d’archivio al Centro documentazione donna, ed è frutto di un lungo percorso di ricerca e interrogazione sul corpo femminile quale sede dell’identità delle donne nella sua continua trasformazione.
L’allestimento vuole essere un’occasione per riflettere su come la cultura patriarcale, violando l’unità di corpo e mente, abbia da sempre dimezzato l’identità delle donne mercificandone le funzioni sessuali-generative e attribuendo agli uomini il potere di possederli.
La mostra ha il patrocinio del Comune di Modena e si realizza anche grazie al contributo di Coop Alleanza 3.0.
Si ricorda inoltre che le associazioni della Casa delle Donne propongono per tutto il mese di marzo un ricco calendario di appuntamenti consultabile sul sito www.lacasadelledonnemodena.it
Nota biografica
Giovanna Gentilini nasce a Modena, si sposa a diciassette anni e l’anno opo diventa madre. A vent’anni è un’educatrice delle Scuole dell’Infanzia del Comune di Modena, poi coordinatrice didattica. Nel 1982 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Mentre con grandi difficoltà cerca di conciliare i ruoli di moglie e madre, artista e insegnante, avverte la necessità di confrontarsi con altre donne che operano pubblicamente per l’emancipazione e la conquista di “una stanza tutta per sé”. Nel 1985 inizia a frequentare la Casa delle Donne di Modena, successivamente si iscrive all’UDI, partecipando attivamente e a lungo alle sue attività. Nel 2012 entra a far parte del movimento internazionale per il cambiamento sociale attraverso l’arte “Ten thousand poets for change”. Sono gli anni in cui matura la consapevolezza della non neutralità dell’arte e l’esigenza di dare risposta alla domanda: esiste nell’arte un linguaggio femminile? Ha pubblicato le raccolte poetiche Mentre rammendi ascolta il lievito (2013) e È di carne e di sangue… la parola (2025); i racconti La francese dagli occhiali rosa (2020); il romanzo Modena, l’Amore e la Guerra (2022).