A quasi un anno di distanza dall’approvazione in Consiglio metropolitano del Manuale d’uso della Segnaletica della Bicipolitana Bolognese, la Città metropolitana si dota di un altro importante strumento tecnico per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS metropolitano): il Manuale di progettazione della Bicipolitana Bolognese e delle sue reti locali.

I temi trattati e l’approccio progettuale suggerito nel  Manuale, approvato con atto del Sindaco metropolitano, hanno l’obiettivo di dotare tecnici, progettisti e amministratori di uno strumento di indirizzo e guida pratica per favorire lo sviluppo della ciclabilità sulla vasta scala attraverso una progettazione omogenea, uniforme ed inclusiva, che punta al contempo alla qualificazione dei contesti attraversati, alla riconoscibilità della rete ciclabile e alla realizzazione della strategia territoriale metropolitana per la mobilità attiva indicata nel PUMS e nel PTM. Il manuale quindi è un supporto alle scelte di tecnici pubblici e privati ed amministratori in un’ottica di accessibilità, qualità ed omogeneità.

L’attività di redazione del Manuale di progettazione è stata portata avanti in parallelo alla realizzazione dell’infrastruttura ciclabile e alla redazione sia degli studi di prefattibilità sia dei Progetti di fattibilità tecnico economica su 70 km di rete ciclabile metropolitana per la mobilità quotidiana e in stretto coordinamento con i Comuni interessati.

Sempre in coordinamento con le amministrazioni del territorio, si sta concludendo la collocazione di 1100 posti bici in 19 comuni e 800 posti bici e 8 pensiline in 30 scuole, di cui 18 a Bologna e 12 nel territorio metropolitano, che hanno aderito all’indagine di fabbisogno lanciata nella scorsa primavera da Città metropolitana che ha acquistato le rastrelliere con finanziamento ministeriale (DM 344/2020).

I manuali Segnaletica e progettazione hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni d’uso della rete Bicipolitana e rispondere ai principi di riconoscibilità, leggibilità e inclusività promossi dal PUMS. La realizzazione di una rete ciclabile adeguata è fondamentale per raggiungere il cambiamento socio culturale promosso dal PUMS: cambiare in modo radicale le abitudini di residenti e city users in favore di un sistema di mobilità incentrato su trasporto pubblico e mobilità attiva; migliorare la vivibilità del territorio bolognese e il senso di comunità che lo contraddistingue, promuovendo un’idea di società basata sull’uguaglianza e l’inclusività.

Il Manuale di progettazione della Bicipolitana (scaricabile dal sito bicipolitanabolognese.it) si compone di quattro capitoli:

  1. Principi della Bicipolitana, ovvero i principi generali che sono alla base di una progettazione di qualità a livello strategico e territoriale.
  2. Spazi ciclabili, contiene le nozioni sulle diverse tipologie di collegamento ciclabile e sull’inserimento e progettazione di questi spazi all’interno di un determinato contesto.
  3. Continuità e interferenze, indicazioni su  come assicurare la continuità, la leggibilità e la sicurezza dei percorsi ciclabili nei punti in cui sono massimamente esposti o irrimediabilmente interrotti.
  4. Materiali, dispositivi, dotazioni, ovvero gli elementi architettonici e tecnici che caratterizzano l’infrastruttura ciclabile, definendone il suo inserimento urbanistico e paesaggistico pur garantendo massimi livelli di comfort e sicurezza per l’utenza ciclabile.

È infine presente una sezione che contiene il glossario di riferimento, il contesto normativo e l’appendice che include il documento tecnico per l’applicazione della recente Riforma del Codice della Strada (L. 177/2024).

“Il Manuale – sottolinea la consigliera delegata Simona Larghetti – rappresenta un tassello determinante del cambiamento socio culturale promosso dal PUMS, lo strumento che permette di individuare soluzioni omogenee e dimensioni adeguate dei collegamenti ciclabili su tutto il territorio, andando gradualmente a migliorare le condizioni di sicurezza e inclusività non solo dei percorsi ciclabili di nuova realizzazione, ma anche di quelli esistenti che necessitano di manutenzione o che presentano dimensioni non adeguate ad una rete ciclabile contemporanea”.