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Nel 2024 il volume d’affari a prezzi correnti delle costruzioni ha subito una riduzione del -2,3%, la prima dopo tre anni di crescita. Si tratta della flessione più importante dell’ultimo decennio, se si esclude la caduta registrata nel 2020 a seguito della pandemia.

È quanto emerge dall’indagine sulla congiuntura delle Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

 

La dimensione delle imprese

Le piccole imprese, quelle con meno di 9 dipendenti, hanno registrato una riduzione del volume d’affari più che doppia rispetto alla media: -4,9%.

E’ andata meglio alle medie imprese, fino a 49 dipendenti, che hanno subito una contrazione sensibilmente più contenuta (-1,6%).

Le imprese con più di 50 dipendenti sono invece riuscite a far crescere il volume d’affari del +3%, ma è un ritmo dimezzato rispetto a quello del 2023.

 

Aperture e cessazioni

Nel 2024 è aumentato di +871 unità  il numero delle imprese delle costruzioni. Si tratta del valore più contenuto degli ultimi quattro anni.

Il totale delle imprese registrate nel settore si è così portato a  70.115.

L’andamento è stato determinato dalle imprese che effettuano lavori di costruzione specializzati (+809, +1,6%) che sono quelle più attive nelle ristrutturazioni e nei piccoli interventi, che sono così in totale 50.838.

Cresciuto leggermente il numero delle imprese operanti nella costruzione di edifici (+66, per un totale di 18.838).).

Le previsioni

La crescita del valore aggiunto reale delle costruzioni nel 2024 si è dimezzata (+1,6%) rispetto al 2023, ma è stata  l’elemento trainante della crescita regionale.

Secondo la stima elaborata a gennaio da Prometeia in “Scenari per le economie locali” nel 2025 il valore aggiunto del settore dovrebbe subire un arretramento del -2,7%, portando il  valore aggiunto delle costruzioni ad essere superiore del 4,6% rispetto al 2000, ma inferiore di quasi un quarto rispetto al 2007.