L’economia bolognese nel 2024 è cresciuta moderatamente, ma più di quella regionale e italiana. La performance è trainata principalmente dai comuni di pianura, ma anche Bologna città e i 23 comuni del sistema Appennino danno il loro contributo. Questo in sintesi l’andamento dell’economia nell’area metropolitana bolognese presentato da Guido Caselli, direttore del Centro studi e vice-segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Coordinatore del gruppo di lavoro dati e statistiche del Tavolo ripresa, martedì 25 febbraio durante una riunione del Focus Appennino, l’organismo di concertazione delle politiche di sviluppo dei territori montani.

All’economia dei comuni del sistema Appennino bolognese contribuisce per il 49% il settore dell’industria e per il 42% quello dei servizi. Minoritario il contributo delle costruzioni (6%) e dell’agricoltura (2%). Guardando più nel dettaglio i settori, i dati Unioncamere evidenziano come il contributo dell’agricoltura nel biennio 2023-2024 sia calato del 3,8%, mentre l’alimentare abbia guadagnato il 9,2%. Il contributo dell’industria è positivo perché al calo della manifatturiera (-8,6%), altre tipologie industriali, come quelle legate alla green economy, crescono (+12,8%). Stabili le costruzioni, che vedranno una forte contrazione nel 2025 per la fine degli incentivi statali. Positivo il contributo dei settori afferenti all’ospitalità e alla ristorazione (+1,3%), della logistica (2,9%), e dei servizi alle imprese (2,8%) e alle persone (+0,9%). In flessione il commercio (-1,4%).

La presentazione delle analisi economiche da parte di Unioncamere è un appuntamento annuale che il Tavolo di Ripresa economica della Città metropolitana mette a disposizione per supportare i decisori e gli stakeholder. Il Tavolo di Ripresa è il “luogo” di dialogo in cui la Città metropolitana e gli altri Enti territoriali, la Camera di Commercio, le Associazioni di categoria, i sindacati e altri stakeholder si confrontano per agire in una logica preventiva e strategica, per definire linee di supporto e per elaborare, in prospettiva territoriale metropolitana, possibili proposte di rafforzamento del tessuto produttivo e sociale.

Durante la riunione di Focus Appennino oltre ai dati Unioncamere sono stati fatti altri tre approfondimenti: il primo  sull’”Atlante statistico metropolitano” a cura dei tecnici dell’Ufficio Statistica della Città metropolitana, il secondo su uno studio demografico su 17 Comuni dell’Appennino sull’arco temporale 1951-2021 “La montagna e la collina bolognesi e imolesi”, presentato da Gianluigi Bovini, e l’ultimo “Inchiesta sociale sulla ex SaGa Coffee”, presentato dalla delegata del Sindaco, Erika Capasso.

“Abbiamo presentato queste ricerche e indagini ai soggetti che compongono il Focus Appennino, che riunisce sindaci dei comuni montani, sindacati, associazioni di categoria e altri soggetti che operano in Appennino, con l’intento di fornire strumenti utili per indirizzare e operare scelte politiche coerenti rispetto alle caratteristiche che presentano i territori. – commenta Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e delegata del Sindaco alle Politiche per l’Appennino bolognese – Dati demografici e studi riguardanti l’ambito socio-economico sono fondamentali per programmare le azioni da mettere in campo per il futuro e per orientare le strategie da attivare a livello locale, metropolitano e regionale, per lo sviluppo e la crescita dell’Appennino”.

 

Imprese 

Nel 2024 il numero delle imprese sul territorio bolognese era di 106.478, in flessione dell’1% rispetto al 2023, ma cresce il numero degli addetti: sono 437.686 (+1,5%). Di queste il 15% sono nei comuni del sistema Appennino, il 46% in pianura e il 39% a Bologna città. Analizzando alcune caratteristiche del tessuto imprenditoriale bolognese appare omogenea sul territorio metropolitano la distribuzione delle imprese ogni 100 abitanti: sia in montagna, che in pianura che a Bologna città ci sono 10 imprese ogni 100 abitanti. Le imprese artigiane sono invece maggiormente presenti in appennino (36,6%) rispetto agli altri territori (pianura 34%, Bologna città 24,1%), così come quelle guidate da donne (22,7% appennino; 20,7% pianura; 22,1% Bologna città). Simile sui vari territori il peso delle imprese quelle guidate da giovani (7,6% circa), mentre in Appennino quelle straniere sono solo il 10,9% (12,6% in pianura e 18,1% a Bologna città).

Tra le nuove attività nate negli ultimi 5 anni in Appennino spiccano il commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, gli intermediari del commercio di vari prodotti, la pulizia non specializzata di edifici, gli affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, b&b, la consulenza imprenditoriale e aziendale di varia natura, non classificabile nei tradizionali codici ATECO.

Tra quelle che hanno chiuso troviamo il trasporto di merci su strada, il commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento, calzature, i bar e altri esercizi simili senza cucina, il commercio al dettaglio di confezioni per adulti.

 

Turismo

Nel 2024 le presenze turistiche nell’area metropolitana hanno superato i 5,8 milioni (+10% sul 2023). Il 71% sono concentrate nel Comune di Bologna (+13,3%), il 22% nei comuni della pianura (+3,3%) e solo il 7% nei 23 comuni del sistema Appennino considerato da Unioncamere, che però registrano in percentuale un aumento superiore a quello della pianura (+5,5%).

 

Popolazione

Continua il trend di crescita registrato negli ultimi anni nei comuni dell’Appennino bolognese, in linea con la crescita della popolazione dell’area metropolitana e in controtendenza con il dato nazionale. L’aumento della popolazione è dato dalla dinamica migratoria (immigrati-emigrati), perché quella naturale (nati-morti) è in calo anche nel bolognese, così come in tutto il Paese.

In particolare nei 23 comuni del sistema Appennino, a fine 2023 (ultimo dato ISTAT definitivo disponibile) il saldo totale della popolazione, considerando dunque sia il saldo naturale, sia il saldo migratorio, era di 1.045 persone in più. Tra i comuni considerati, Lizzano in Belvedere è quello che ha registrato l’aumento percentuale più rilevante dei residenti rispetto all’anno precedente (+2,6%), insieme a Monghidoro (+1,9%), Camugnano e Loiano (entrambi +1,6%).

 

Di seguito l’elenco dei 23 comuni considerati da Unioncamere come “Sistema Appennino”:

Alto Reno Terme, Borgo Tossignano, Camugnano, Casalfiumanese, Castel d’Aiano, Castel del Rio, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Fontanelice, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monterenzio, Monte San Pietro, Monzuno, Pianoro, San Benedetto Val di Sambro, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato.