Una riflessione teatrale sulle origini dell’Olocausto e il ricordo di uno dei più giovani partigiani trucidati nel 1945: Ottorino Vecchi “Gianfletter”.
Sono due gli appuntamenti attesi nei prossimi giorni della rassegna per l’Ottantesimo della Liberazione Generazioni Resistenti, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con tutte le associazioni del territorio, in particolare grazie al contributo di Anpi.
Venerdì 28 febbraio, ore 21 – “I figli di Eichmann”
Presso la Sala Bruno Casini di Scandiano (via A. Diaz, 18), Enrico Salimbeni e Matteo Manfredini daranno vita a un intenso dialogo teatrale sul processo ad Adolf Eichmann, il criminale nazista considerato condannato a morte in Israele e considerato uno dei principali artefici della Shoah. Attraverso le riflessioni del filosofo tedesco di origine ebraica Günther Anders, l’incontro offrirà un’analisi profonda delle radici del crimine e delle responsabilità individuali nei meccanismi totalitari. Uno spettacolo di forte impatto, che ci interroga ancora oggi sulle conseguenze dell’obbedienza cieca e sulla banalità del male. Anders, ex marito di Hannah Arendt, avendo seguito da vicino il processo ad Eichmann, scrisse una lettera filosofica al figlio dove riflettere sulla nostra insita capacità di sposare il “male” superando gli scrupoli morali.
Sabato 1 marzo, ore 15 – Ricordo di Ottorino Vecchi “Gianfletter”
Il giorno seguente, presso il Parco “Sergio Spallanzani”, il Comune di Scandiano e ANPI renderanno omaggio a Ottorino Vecchi, nome di battaglia “Gianfletter”, giovane partigiano catturato, torturato e infine fucilato dai nazifascisti il 3 marzo 1945 a soli vent’anni. Nel corso della cerimonia verrà posizionato un QR code sul monumento del Parco Spallanzani, per offrire ai cittadini un accesso immediato alla storia di Gianfletter. Di lui raccontano che si muovesse sulle colline tra Iano e Scandiano su un cavallo bianco, fin troppo riconoscibile per fascisti e truppe tedesche. Le sue ultime parole sono scritte su una lettera inviata alla madre, dove Gianfletter dava indicazioni sul “cambio”, che in gergo doveva essere il momento della sua liberazione. Eccole qui riportate:
“Cara mamma consegna questo ai miei compagni e digli che se possono ci siamo in quattro, io, Bonanno, uno di Piacenza e uno della commissione americana che aspettiamo il cambio e che sfollino che sanno tutto. Baci, Ottorino. Sto bene. Attendo risposta urgente. Baci”.
Entrambi gli eventi sono a ingresso libero e senza prenotazione.