Si sono concluse le attività di controllo, manutenzione e messa in sicurezza all’interno dell’area dell’ex cava di gesso “Prete Santo” alla Ponticella. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro in Comune a San Lazzaro dove hanno preso parte i tecnici dell’Amministrazione comunale, quelli della Regione, l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po in cui si è rilevato come il sistema di monitoraggio nel biennio 2023-2024 non abbia registrato sostanziali variazioni dello stato tensionale della struttura. Inoltre, il sistema idrogeologico dell’ex cava e le opere realizzate per la sua messa in sicurezza hanno fatto fronte agli eventi alluvionali, che hanno colpito il territorio di San Lazzaro negli ultimi anni, senza evidenziare particolari criticità.
“Alla luce di quanto è emerso in seguito ai lavori di messa in sicurezza dell’ex cava – spiega la vicesindaca e assessora alla difesa e cura del territorio, Sara Bonafè – abbiamo chiesto all’Autorità di Bacino e alla Regione di riconsiderare la perimetrazione dell’area a rischio idrogeologico che era stata catalogata come molto elevato e che adesso pensiamo possa ragionevolmente abbassarsi. Si tratta quindi di una buona notizia che arriva alla fine di un lungo percorso che ha visto l’Amministrazione comunale negli anni affrontare il problema dell’ex cava di gesso e risolvere una situazione di grande criticità idrogeologica e geomorfologica. Vale la pena sottolineare che conclusi i lavori, e anche in caso di accoglimento della nostra richiesta di declassamento del rischio, l’attività di monitoraggio da parte dell’Amministrazione proseguirà”.
Le operazioni di messa in sicurezza delle gallerie dell’ex cava hanno avuto come obiettivo principale quello di consolidare le colonne di gesso e a monitorarne l’evoluzione al fine di garantire la sicurezza del territorio sovrastante dove sono presenti alcune case. In particolare si è provveduto al consolidamento dei pilastri e delle porzioni di gallerie in prossimità della zona abitata, oltre agli interventi localizzati di sigillatura delle cavità carsiche in corso di svuotamento, l’adeguamento dell’opera idraulica per consentire in occasione delle piene il regolare deflusso nel Savena delle acque provenienti dal rio Acquafredda, oltre alla chiusura di tutti gli accessi alle cavità sotterranee.