Il Consiglio comunale, infatti, ha approvato, nella seduta di lunedì 17 febbraio, la mozione illustrata da Luca Barbari (Pd). Il documento, sottoscritto anche da Avs, M5s, Spazio democratico, Pri-Azione-Sl, Modena Civica, Forza Italia, Lega Modena, Modena in ascolto e Modena per Modena, è stato approvato con il voto a favore dei proponenti presenti e il voto contrario di Fratelli d’Italia. Assenti al momento del voto Pri-Azione-Sl, Spazio democratico, Modena per Modena e Modena Civica.

Ricordando le celebrazioni del 19 agosto per il 70esimo anniversario della morte, la mozione evidenzia il ruolo determinante di De Gasperi nella lotta al nazifascismo e per l’unità europea. Barbari, in particolare, ha sostenuto che “i valori di libertà, giustizia e pace, promossi dallo statista, sono esempi imprescindibili per le future generazioni”.
Respinta invece la mozione di Fratelli d’Italia, illustrata da Dario Franco che, sottolineando il ruolo di De Gasperi nell’adesione italiana al Piano Marshall e al Patto atlantico, e ricordando anche il titolo di “Servo di Dio” assegnatogli, nel 1993, dalla Chiesa cattolica, chiedeva di dedicargli una parte di piazza Roma (in ricordo di una sua visita avvenuta nel 1950), di presentare in Municipio la mostra “Servus inutilis. Alcide De Gasperi e la politica come servizio”, e promuovere il gemellaggio con il Comune Pieve Tesino (TN), paese natale del politico. L’atto è stato respinto con anche il voto a favore di Lega Modena, Forza Italia e Modena in ascolto, e il voto contrario di Pd, Avs e M5s.

Nel dibattito, per il Pd, Diego Lenzini ha parlato di “cortocircuito” a proposito di Fratelli d’Italia che “inizialmente ha sottoscritto il documento, chiedendo che fosse asciutto e non particolarmente politico, per poi togliere la firma e presentare, invece, un documento connotato politicamente”. Fabio Poggi ha sostenuto che la mozione di opposizione “sottolinea quasi esclusivamente il ruolo politico giocato da De Gasperi per l’adesione alla Nato”. Inoltre, “il processo di beatificazione non può avere incidenza per la dedica di un luogo”; “è complicato dedicare solo un pezzo di piazza Roma” e “i gemellaggi richiedono motivazioni diverse”. Gianluca Fanti ha voluto sottolineare che la storia di De Gasperi e dei suoi Governi “portano qualche chiaroscuro, tra cui la responsabilità dell’Eccidio delle Fonderie Riunite di Modena: ma nel nostro documento si ricorda, nel suo complesso, il ruolo di padre della Repubblica e dell’Unione europea”. A proposito di Europa, Francesca Cavazzuti ha evidenziato come “De Gasperi intuì che una sovranità condivisa è molto più forte”. Alberto Bignardi ha voluto specificare che “De Gasperi era uomo di fede, ma difese la laicità dello Stato, per garantire la libertà di tutti”. Anche Federica Di Padova ha puntualizzato che “nessun grande personaggio è privo di ombre, ma oggi siamo chiamati a dare un giudizio globale su questa figura chiave del nostro Paese”. Luca Barbari ha aggiunto che “oggi prendiamo l’impegno di fare in modo che, entro il 19 agosto, avremo un luogo adeguato da intitolare a De Gasperi, tramite il lavoro della commissione Toponomastica”.
Anche Marino Abrate (Avs) ha parlato di “momenti di caduta e contraddizione” nella storia dello statista, “ma ciò non nega la grandezza del politico che ha trasportato l’Italia dalla monarchia alla repubblica”. Sul documento di Fratelli d’Italia, il capogruppo ha parlato di “alcuni passaggi che colpiscono inevitabilmente certe sensibilità, creando divisione”.
Per Giovanni Silingardi (M5s) la mozione a prima firma Pd “offriva, in virtù della sua sintesi, la possibilità di un’adesione unitaria”. Il consigliere ha quindi precisato che il documento si sofferma soprattutto “sull’uomo portatore di valori condivisi, come l’antifascismo, l’Europa, la pace, e non sull’uomo politico, che è un aspetto assai divisivo, presente nell’altra mozione”.
Per Fratelli d’Italia, Luca Negrini ha parlato di “occasione persa per arrivare a un testo comune e dare così un messaggio forte alla cittadinanza: ma c’è stata chiusura di una parte della maggioranza”. Negrini, che ha sottolineato la presenza della condanna al nazifascismo anche nella mozione del proprio gruppo, ha parlato quindi di “dispositivo laico, che contiene fatti storici, e che avrebbe dovuto trovare apertura di tutti: ma invece si decide di dividersi”. Elisa Rossini ha voluto invece sottolineare che “scindere la figura di De Gasperi dalla sua fede è un aspetto poco onesto intellettualmente, anche perché egli stesso vedeva il cristianesimo all’origine dell’Unione europea”. Dario Franco ha voluto aggiungere che le richieste del gruppo “sono state inserite nella mozione per rendere meno fumoso il documento presentato dal Pd”. Paolo Barani si è chiesto: “Se De Gasperi è corresponsabile del voto al Governo Mussolini, dell’Eccidio delle Fonderie, se è stato capo di un partito che si chiama Democrazia cristiana: perché è stata presentata una mozione dal centrosinistra per sostenere questa figura?”.
Andrea Mazzi (Modena in ascolto) ha argomentato che “l’intitolazione di una strada va interpretata come cambiamento positivo di giudizio sulla figura di De Gasperi rispetto alla sua epoca: per questo, aderiamo a entrambe le mozioni”. Il consigliere ha quindi proposto di intitolare uno spazio in prossimità della piazza già dedicata a Giuseppe Dossetti.
Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) “De Gasperi è stato architetto della democrazia italiana, accompagnando alla rinascita un Paese distrutto e depresso. Spiace che ci siano due mozioni: voterò sia l’una che l’altra come segno di unità”.
Cogliendo spunto dalla discussione, al termine del dibattito è intervenuto il presidente Antonio Carpentieri annunciando che, proprio nella giornata di ieri, sono stati ufficializzati i sei membri della commissione Toponomastica indicati dal Consiglio comunale e che, prossimamente, come da regolamento, verranno indicati anche i sei componenti esperti in materie scientifiche, letterarie, storiche, urbanistiche, in modo che la commissione, con l’avvio della nuova consiliatura, possa essere operativa.