“Oggi è un bel giorno per Modena e per il suo trasporto pubblico: ha vinto la verità e la verità l’ha snocciolata bene il Sindaco Massimo Mezzetti. I Comuni e le Province socie non hanno intenzione di svendere Seta, non c’è l’intenzione di accettare gratis imposizioni sulla nuova forma societaria e servono risorse adeguate. Ben di più dei miseri 600.000 euro che lo scorso ottobre erano considerati la soluzione definitiva da parte dell’azienda e che, invece, hanno coperto solo i buoni pasto”.
Così Maurizio Denitto, leader della Fit Cisl di Modena, commenta l’esito del primo incontro sul celeberrimo piano di rilancio che finalmente i Sindaci di Modena, Reggio e Piacenza hanno potuto vedere, dopo essere stati bannati con un atto di forza davvero poco istituzionale.
Per il sindacalista, “oggi è un bel giorno per la verità ma è anche un bel giorno per Fit Cisl che queste cose le denuncia da più di un anno. Negli ultimi mesi, lo abbiamo fatto quasi in solitudine, mentre tutt’intorno a noi c’erano quelli pronti ad accontentarsi delle briciole e c’era chi ci diceva di fermare gli stati di agitazione, per trattare sul nulla”.
“Non senza stile british, Mezzetti ha definito il piano precedente una pagina bianca. Nel senso che lì non c’erano soldi per un contratto decente e si dichiarava guerra ai lavoratori, considerati sempre e solo merce sacrificabile – osserva Denitto –. E’ andata a finire che quel piano, Seta, l’ha dovuto riscrivere e ora i Sindaci fissano tre paletti che sono, paro paro, quelli del sindacato: si riparte mettendo al centro le buone relazioni con il lavoro, vanno riattivate entro settembre tutte le corse tagliate per mancanza di personale e si riprende a parlare di qualità del servizio. In sintesi: Seta dovrà smetterla di trattare i suoi autisti a pesci in faccia”.
Adesso la vera domanda è: se vogliamo qualità, serve bloccare la fuga degli autisti e per tenere le persone al volante devono arrivare soldi. Chi li mette e quanti ne servono? “Mezzetti ha chiarito che il Governo deve fare la sua parte. Giusto. Ma ha anche detto che vuole conoscere gli intendimenti della Regione su diverse questioni. Ecco il punto. La Regione da anni sotto finanzia il trasporto pubblico di Modena e di Reggio, le due città che stanno in fondo alla classifica e hanno un territorio molto complesso, che va dalla bassa all’alta montagna. Noi di Fit Cisl abbiamo sempre parlato chiaro: servono circa 4 milioni di euro, necessari per un contratto che fermi l’esodo degli autisti, porti dentro nuovo personale e blocchi la vergogna dei turni massacranti che denunciamo da sempre, appioppati in numero maggiore agli assunti dopo il 2012. Ragazzi che si fanno gli spezzati da 12-13,5 ore per incassare 1.200/1.300 euro al mese. E se vogliono qualcosa di più devono correre come pazzi con gli straordinari. Se finirà questa follia, Seta ripartirà, dobbiamo crederci tutti”.
Ultimo: per capire quel che sarà di Seta, al di là dei proclami, conta tantissimo il fattore tempo: nel 2026 ci sarà la gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale. I Sindaci e i Presidenti di Provincia non vogliono vedere decotta la loro azienda. “Allora, risanare diventa una necessità vera, non solo un annuncio, nell’interesse di tutti. Il tempo stringe, del resto, e occorre capire con quale formazione di gioco Seta scenderà in campo per la gara del prossimo anno”, chiosa Denitto.