Unitamente ad altro calabrese avrebbe avuto il compito di riciclare, attraverso operazioni illecite, il danaro proveniente dalla cosca Grande Aracri. I due sono stati coinvolti nell’operazione Taurus, condotta dal ROS dei Carabinieri. Operazione, quella coordinata dalla DdA di Venezia, scattata nel luglio del 2020 con perquisizioni in Veneto, Emilia-Romagna e Calabria, aveva portato all’arresto di 33 persone (oltre 100 gli indagati) accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, rapina, usura, ricettazione, riciclaggio, turbata libertà degli incanti, furto aggravato, favoreggiamento, armi, sequestrando beni per oltre 3 milioni di euro.
A seguito dell’iter processuale – con sentenza emessa nell’aprile 2023 dalla 3° sezione della Corte d’Appello di Venezia, che ha riformato la sentenza emessa nel luglio 2021 dal Gup presso il Tribunale Ordinario di Venezia, divenuta definitiva il 5 febbraio 2025 – un 51enne calabrese residente a Reggiolo è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Detratto il periodo di pre-sofferto, pari ad un mese di custodia cautelare in carcere, dovrà espiare una pena residua pari a 2 anni 3 mesi di reclusione.
Ieri l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia ha emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nel pomeriggio dai Carabinieri della Stazione di Reggiolo. I militari hanno raggiunto l’uomo presso la propria abitazione e lo hanno accompagnato in carcere per l’espiazione della pena.
Ieri a Reggiolo era stato arrestato per la stessa indagine l’altro calabrese 51enne.