Le figurine degli sportivi sono sicuramente tra le più note e ne hanno caratterizzato la storia moderna fin dalla fine degli anni Quaranta, dopo la guerra, con i campioni del ciclismo, come Coppi e Bartali, gli atleti delle Olimpiadi e ovviamente i calciatori: dalle prime raccolte sui campionati di serie A agli album dei Mondiali. Poi sono arrivate anche le collezioni dedicate alle serie tv, agli animali, alla musica, ai cartoni animati. Ma la storia delle figurine nasca ben prima, verso la fine dell’Ottocento, e per decenni hanno rappresentato una sorta di piccola enciclopedia popolare sulle vicende storiche, la geografia, le scienze, i viaggi: un compendio di immagini affascinanti capace di raccontare come erano cambiati nel corso degli ultimi due secoli gli stili di vita, i divertimenti e i punti di vista sul mondo.
È la storia che si può ripercorrere visitando il Museo della Figurina di Modena, a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103, che propone un nuovo video introduttivo e, sabato 8 febbraio alle 17, senza costi aggiuntivi, una visita guidata su prenotazione con gli operatori di Fondazione Ago.
In questi giorni, inoltre, l’allestimento propone una selezione di figurine Liebig del primo Novecento che fanno parte della recente donazione al Comune di Modena da parte di Giancarlo Borgonovi, che vive negli Stati Uniti e le ha ereditate da un parente collezionista. Tra queste anche quelle dedicate a Ludovico Antonio Muratori, nella serie sulla Storia d’Italia, e ai fiumi Secchia e Panaro, nella serie sugli Affluenti del Po.
Il Museo è aperto dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 19 a orario continuato. Biglietto a 6 euro (ridotto 4 euro), ingresso libero al mercoledì. Informazioni: info@fondazioneago.it. Per le visite guidate (ogni sabato alle 17) ci si prenota dal sito fmav.org. Per i partecipanti (di ogni età) è previsto un piccolo album di riproduzioni di figurine storiche da completare.
Il Museo della Figurina, unico nel suo genere, nasce dalla appassionata opera collezionistica di Giuseppe Panini, fondatore nel 1961 dell’omonima azienda assieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto. Nel corso degli anni Giuseppe ha collezionato circa mezzo milione di figurine, donandole poi nel 1992 al Comune di Modena.
Il Museo, oggi parte di Fondazione Ago, espone una piccola selezione di quella vasta raccolta, cresciuta negli anni con acquisizioni e altre donazioni, che accanto alle figurine propriamente dette riunisce materiali affini per tecnica e funzione: piccole stampe antiche, scatole di fiammiferi, bolli chiudilettera, carta moneta, menu, calendarietti, album pubblicati dalle ditte per raccogliere le serie o creati per passatempo dai collezionisti.