“Una porta aperta, un posto per tutti: il cibo unisce e le differenze svaniscono, nessuna lingua, nessun colore, nessuna origine ci divide, perché a tavola siamo tutti uguali”.
Questo bel testo scritto sulla lavagna della 4H dell’istituto Cattaneo-Deledda di Modena ha accolto le referenti dell’Area Volontariato di Porta Aperta, Sara Crociani e Sofia Rovatti, ospiti in classe per la presentazione ufficiale dei nuovi grembiuli realizzati per i volontari della mensa di questa associazione che ogni giorno eroga 200 pasti, tra colazione, pranzo e cena, a persone senza dimora e che in generale si trovano in una situazione di difficoltà economica e sociale.
«Con la classe – spiega la docente Maria Vittoria Travascio – avevamo già svolto attività di servizio in mensa lo scorso anno. In quell’occasione avevamo notato che grembiuli nuovi, magari con un’immagine grafica personalizzata, sarebbero stati un utile contributo da parte nostra». È nata così l’idea di creare graficamente un logo per la mensa di Porta Aperta, attraverso un progetto con la classe 4H dell’Indirizzo Made in Italy coordinato dalle professoresse Angela Alvino e Raffaella Di Iorio.
«Il valore di questo progetto – ha sottolineato la dirigente scolastica Alessandra Zoppello – è proprio il suo significato intrinseco di apertura verso il prossimo, che va oltre la qualità, comunque elevata, del prodotto finale realizzato».
A coadiuvare il lavoro delle studentesse è stato il padre di una di loro, Gianni Di Milia, grafico di professione, che si è prestato, anche lui in qualità di volontario, per il coordinamento tecnico del progetto, attraverso vari incontri in classe per arrivare alla realizzazione finale del logo, che ora campeggia su un centinaio di grembiuli in dotazione ai volontari di Porta Aperta.
«Nella prossima riunione con i volontari della nostra mensa – hanno annunciato Sara Crociani e Sofia Rovatti di Porta Aperta – racconteremo le varie fasi del progetto, per renderli partecipi di questa proficua collaborazione. E abbiamo anche già in cantiere altre idee da sviluppare assieme al Deledda moda».
«Tante sono state le idee messe nero su bianco – ha raccontato Gianni Di Milia, che ha seguito le fasi tecniche di realizzazione del logo – Non è stato facile scegliere quella definitiva. Tutte le studentesse hanno lavorato con passione dimostrando talento e capacità, in un percorso creativo comune che ha portato ad un risultato finale ottimo».