Il Consiglio metropolitano nella seduta odierna ha approvato la costituzione della Fondazione Abitare Bologna con 12 voti favorevoli (Centro sinistra e Rete Civica) e 3 non partecipanti al voto (Uniti per l’alternativa). L’approvazione dell’Aula di Palazzo Malvezzi fa seguito a quella da parte del Consiglio comunale di Bologna, dello scorso 20 gennaio e a quella di Asp Città di Bologna, in assemblea dei soci del 27 gennaio.
Con un investimento iniziale di quasi 5 milioni di euro, per lo più derivante da risorse Pon Metro, una dotazione di alloggi pubblici che progressivamente arriverà a circa 400 unità, e un perimetro d’azione su tutto il territorio metropolitano, la Fondazione è uno strumento strategico di attuazione del Piano per l’Abitare, per intercettare una parte degli alloggi privati, oggi sfitti, sottoutilizzati o a uso turistico, per locarli a canoni sostenibili a soggetti e famiglie con specifiche fragilità economiche e sociali, a fronte di significativi incentivi pubblici diretti ai locatori privati e a vantaggi gestionali.
“La costituzione della Fondazione Abitare Bologna di cui Città metropolitana è socio fondatore rappresenta il primo esito di un processo avviato dall’insediamento di questa amministrazione metropolitana: l’Agenzia sociale per l’affitto ad azione metropolitana è infatti un obiettivo specifico delle Linee di mandato”, ha spiegato Sara Accorsi, consigliera metropolitana delegata alle Politiche per l’abitare, durante la presentazione all’Aula. “Il lungo percorso di chiusura dell’Agenzia metropolitana per l’affitto, – ha continuato Accorsi – le indagini condotte sull’andamento del canone concordato, l’indagine in corso sul sistema dell’ERS attestano un impegno dell’Ente a servizio di un’area metropolitana in cui ormai il tema della tensione abitativa, pur se con intensità e caratteristiche diversificate, colpisce tutti i 55 Comuni”. La costituzione della Fondazione è dunque “l’avvio di un processo che nei prossimi mesi come Soci fondatori ci vedrà strenuamente impegnati a definire, in stretto raccordo con gli altri Soci e con tutti i comuni dell’area metropolitana, tutti gli strumenti operativi affinché l’azione dell’Agenzia costituisca l’efficace risposta tra la domanda e l’offerta di alloggi a beneficio di cittadine e cittadini”, ha concluso la consigliera.
L’azione della Fondazione sarà dunque efficace per innescare sinergie tra chi cerca alloggi ad affitti calmierati e chi ha immobili di proprietà da mettere a reddito senza finalità speculative, tra imprese ed enti del terzo settore, tra forme tradizionali e forme innovative dell’abitare, il tutto con un impegno di indirizzo a forte trazione pubblica, perché il problema casa diventa azione casa solo se la dimensione dell’abitare torna al centro del dibattito politico-amministrativo.
Hanno già manifestato interesse a partecipare alla nuova Fondazione anche Acer, l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia-Romagna (ERGO), e il Forum del Terzo Settore. Anche la Curia di Bologna e Confindustria, condividendone gli obiettivi, hanno manifestato interesse a collaborare alla riflessione avviata sul tema della casa. È inoltre in corso un’interlocuzione per consolidare le collaborazioni sulle politiche abitative con l’Università.