“Comprendiamo il disagio del signor Ferrari e di tutti coloro – cittadini e imprese –  che da lungo tempo sono alle prese con la chiusura della Sp 108 al confine tra Castelnovo Monti e Villa Minozzo a causa di una frana, particolarmente problematica, originata dall’ondata di maltempo del 20 ottobre. Non sono invece in alcun modo condivisibili le speculazioni politiche da parte di chi, evidentemente, ignora la complessità del vasto movimento franoso che ha interessato la Sp 108.  

Alla Provincia va dato atto di essere intervenuta, da subito e in piena sintonia con i sindaci che rappresentano tutte le comunità interessate, per cercare di garantire il prima possibile il transito in sicurezza su questa importante arteria di collegamento. Lo ha fatto anche anticipando le risorse – 280.000 euro già all’indomani dell’emergenza, a cui ora ne aggiungeremo altri 170.000 – necessarie a studiare la frana e a progettare il miglior intervento possibile, pur in un contesto come noto particolarmente difficile per tutte le Province a causa dei continui tagli ai finanziamenti statali. E lo ha fatto riferendo puntualmente ai sindaci, ma anche direttamente ai cittadini attraverso gli organi di informazione e i social, l’andamento dei lavori, con un nuovo aggiornamento già programmato per sabato 1 febbraio, giorno in cui si terrà un incontro pubblico al PalaSologno.

Il riferimento ad altri interventi è del tutto fuorviante, in quanto ogni movimento franoso ha una sua origine, una sua storia, un suo possibile sviluppo che vanno attentamente studiati, prima di poter intervenire nel modo migliore: che significa non solo in tempi rapidi, ma anche senza sprecare risorse pubbliche con lavori non risolutivi e, soprattutto, garantendo sempre e comunque la massima sicurezza per tutte le persone che, ogni giorno, percorrono le strade provinciali. 

Nel caso della Sp 108 non si è purtroppo di fronte ad una semplice, sporadica, caduta massi, che si potrebbe risolvere in pochi giorni, ma – come confermato dalle perizie realizzate da un geologo specializzato nello studio dei cinematismi delle frane di crollo – ad un versante particolarmente esteso con molte porzioni ancora a rischio franamento. Questo ha purtroppo escluso la possibilità di riaprire la Sp 108 in tempi rapidi anche solo a senso unico alternato con l’installazione di una rete paramassi – che sarebbe stata anche per noi la soluzione più semplice ed economica – rendendo necessari ulteriori approfondimenti, pure concordati in piena sintonia con i sindaci.

Come abbiamo puntualmente riferito, tra fine novembre e dicembre sono stati eseguiti un rilievo plano-altimetrico con laser scanner e uno studio geomeccanico con rotolamento dei massi, effettuato calandosi in parete e analizzando il quadro fessurativo e la stabilità dei singoli blocchi a rischio distacco.

Queste ulteriori verifiche, hanno escluso anche la possibilità di mettere in sicurezza la frana con un vallo, in pratica una serie di dune in terra armata, in grado di dissipare l’energia cinetica dei massi che dovessero ancora rotolare dalla parete. Sempre d’intesa con i sindaci, la Provincia ha dunque stanziato ulteriori 170.000 euro per progettare la realizzazione di un bypass. Sui tempi di realizzazione dell’opera, bisogna inoltre tenere in considerazione tutte le necessarie autorizzazioni paesaggistiche e ambientali indispensabili, trattandosi di un’area inserita nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, all’interno del Sito di interesse comunitario dei “Gessi Triassici” dichiarato nel 2023 Patrimonio mondiale dell’Umanità e a meno di 150 metri dal torrente Dorgola. 

L’obiettivo, considerando anche i tempi tecnici necessari per la gara di appalto, è quello di riaprire la Sp 108 entro maggio.

Il costo complessivo, fino ad ora stimato in 450.000 euro, è stato interamente coperto con risorse della Provincia, a conferma del massimo impegno riservato a questa criticità. Non un euro, ad oggi, è stato assegnato dalla Protezione civile nazionale al nostro territorio, nonostante il Consiglio dei ministri abbia deliberato lo stato di emergenza per gli eventi meteo di ottobre 2024, stanziando per i primi interventi urgenti 15 milioni di euro, circa un decimo di quanto segnalato dalla Regione Emilia-Romagna”.

Così il Presidente della Provincia di Reggio Emilia e i Sindaci di Castelnovo Monti e Villa Minozzo.