Un cittadino albanese di 25 anni, domiciliato nella provincia di Firenze, è stato arrestato perché trovato in possesso di 10 panetti contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina, per un peso complessivo di 11,02 kg, nascosti all’interno di un vano appositamente ricavato fra il bagagliaio ed il sedile posteriore ed accessibile solo tramite l’azionamento di interruttori nascosti.

È accaduto nel corso della continua attività di controllo e vigilanza stradale svolta dalla Sottosezione Polizia Stradale di Bologna, quotidianamente impegnata nell’attività di pattugliamento e vigilanza stradale lungo le Autostrade A1, A14 e tangenziali al fine di prevenire comportamenti pericolosi alla guida e sanzionare illeciti al volante o reati comunque commessi da persone in transito.

In tale ambito, infatti, alle ore 15.30 circa del 23 gennaio, nei pressi del casello autostradale di Borgo Panigale, i poliziotti della Sottosezione Polizia Stradale Bologna notavano il transito di una autovettura Renault Clio condotta da una persona di sesso maschile procedere con andatura non lineare, pertanto la pattuglia decideva di fermare l’auto per approfondire il controllo. Durante il le verifiche documentali il conducente appariva nervoso ed insofferente. Per questo motivo veniva accompagnato presso la Sottosezione Polizia Stradale di Bologna per ulteriori e più approfonditi controlli nel corso dei quali, all’interno di un vano appositamente ricavato fra il bagagliaio ed il sedile posteriore ed accessibile solo tramite l’azionamento di interruttori nascosti, venivano rinvenuti nr. 10 panetti di sostanza stupefacente del tipo cocaina, per un totale complessivo pari a 11,02 kg, inequivocabilmente destinato allo spaccio a terze persone.

La sostanza sottoposta a sequestro, una volta smistata nelle piazze di spaccio, avrebbe potuto fruttare fino a 850.000 euro.

Si procedeva, dunque, al sequestro della sostanza stupefacente e all’arresto del conducente, subito associato presso la Casa Circondariale di Bologna.

Si precisa infine che quella fin ora formulata è un’ipotesi accusatoria ancora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che il procedimento è in fase di indagine preliminare, essendo la responsabilità penale provata solo con sentenza di condanna passata in giudicato.