Domenica mattina, a Tapignola, parrocchia di Coriano, sarà commemorato il sacerdote Pasquino Borghi, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, a ottantuno anni dal suo martirio.
Il ritrovo è per le 10 nel sagrato della chiesa, cui faranno seguito la messa presieduta da don Evandro Gherardi, arciprete, e i saluti del primo cittadino Elio Ivo Sassi, anche in veste di presidente provinciale dell’associazione partigiana Alpi-Apc. Seguiranno la commemorazione ufficiale da parte dell’assessore regionale Alessio Mammi e la rievocazione dell’evento e della figura di don Pasquino a cura degli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo di Villa Minozzo.
Si continuerà con la benedizione e un omaggio floreale al cippo “dell’allora parroco – rievoca Sassi – che, nella serata del 21 gennaio 1944 fu arrestato, con l’accusa di aver favorito l’azione di ‘bande armate ribelli’ e di aver ospitato in canonica alcuni prigionieri alleati fuggiti ai nazisti, poi tradotto a Reggio e, dopo alcuni giorni di prigionia, fucilato assieme ad altri otto partigiani”.
La celebrazione, che sarà accompagnata dalle note musicali del corpo bandistico villaminozzese e che si concluderà con un rinfresco offerto dalle famiglie della parrocchia e dalla Pro loco di Santonio, è organizzata dal Comune in collaborazione con le associazioni partigiane (Alpi-Apc, Anpi e Anpc) e l’istituto Istoreco, e con il patrocinio della Provincia, dell’Unione montana, del Gruppo alpini, della Croce verde di Villa Minozzo e della locale sezione dell’Associazione carabinieri.
“Il 7 gennaio 1947, a Reggio Emilia – continua Elio Ivo Sassi – in occasione delle celebrazioni della nascita del tricolore, il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, consegnò alla madre di don Borghi, il partigiano ‘Albertario’, appartenente alle Fiamme verdi, il riconoscimento della medaglia d’oro”.
Conclude il sindaco e presidente reggiano di Alpi-Apc: “Nella sua frase ‘metti gli altri prima di te’ è racchiuso il senso della sua vita, spezzata dalla violenza della guerra. Don Pasquino è e sarà sempre un esempio luminoso di fede, coraggio e amore. Sacerdote e persona di profonda umanità, scelse di opporsi al male con tutte le sue forze, fino al sacrificio supremo. L’auspicio è quello di poterlo onorare non solo con le parole ma con le azioni quotidiane, portando avanti il suo sogno di un mondo più giusto e fraterno”.