Anche quest’anno l’Amministrazione comunale propone una serie di appuntamenti collegati alla Giorno della Memoria, che il 27 gennaio di ogni anno, dal 2005, ricorda l’Olocausto nell’anniversario della liberazione, da parte delle truppe dell’Armata rossa, del campo di sterminio di Auschwitz.
Il primo appuntamento sarà martedì 21 gennaio, al mattino (dalle 8.30 alle 12.30) rivolto ai bambini delle classi quarte elementari dell’Istituto Comprensivo di Castelnovo Monti: La bambina dietro gli occhi è il titolo dell’incontro, che sarà un approfondimento insieme agli studiosi di Istoreco sulla storia di Yehudith Kleinman, nata nel 1938 a Venezia, poi trasferitasi con la madre e la nonna a Milano. Il 30 gennaio 1944 le due donne furono deportate dal Binario 21 della stazione Centrale di Milano e assassinate ad Auschwitz. La piccola Giuditta venne salvata da una famiglia amica e nascosta in un convento.
Giovedì 23 gennaio al Teatro Bismantova, nell’ambito di un nuovo appuntamento con il festival di cinema, scienza e letteratura Giano, verrà proposto il film Jona che visse nella balena (ore 21, con replica la mattina dopo per le scuole) e a conclusione della proiezione un collegamento con il regista Roberto Faenza che dialogherà con il Direttore artistico del festival e critico cinematografico Fabio Canessa. Serata ad ingresso gratuito. Il film è tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski: Jona è un bambino ebreo di quattro anni che vive ad Amsterdam prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1940, dopo l’occupazione della città da parte dei tedeschi, viene deportato insieme ai genitori ebrei dapprima nel Campo di concentramento di Westerbork e quindi in quello di Bergen-Belsen, dove trascorrerà l’intero periodo della guerra.
Sabato 25 gennaio, alle ore 10 presso la fontana dell’Albiaccio (all’arrivo in paese dalla statale 63) è in programma la posa di una nuova targa commemorativa in onore di Mario Colombari, che affiancherà quella scoperta lo scorso anno in ricordo di Lea Giansoldati: i due furono fucilati dai soldati tedeschi per rappresaglia l’11 marzo del 1945. Porterà i saluti dell’amministrazione comunale il Sindaco Emanuele Ferrari, e per l’Anpi Enrico Bini. Interverrà poi per la ricostruzione storica dell’evento Chiara Torcianti di Istoreco.
Il 25 gennaio inaugurerà anche nel foyer del Teatro Bismantova la mostra “Omocausto – per non dimenticare nessun*”, a cura di Arcigay. La mostra rientra nella rassegna permanente Siamo tempesta. L’inaugurazione sarà nel pomeriggio di sabato alle 17.30, e a seguire sarà possibile visitarla fino all’8 febbraio dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 19.30. Omocausto è un termine identificato da alcuni storici per identificare le persecuzioni delle minoranze sessuali da parte dei nazifascisti. Migliaia di persone LGBTI+ furono vittime delle persecuzioni e dello sterminio ordinato dal III Reich. Chi non aderiva ai canoni “tradizionali” era ritenuto un pericolo per la “purezza della razza”. La mostra è costituita da 15 pannelli che rappresentano una linea storica che va dalle persecuzioni nei confronti di gay e lesbiche prima del fascismo ai campi di concentramento, fino alla situazione successiva alla liberazione e ai giorni nostri.
Infine, il 27 e 29 gennaio è prevista la pulizia delle Pietre d’inciampo presenti a Castelnovo, in centro storico, insieme alle classi quinte delle scuole elementari Pieve e Giovanni XXIII e gli amministratori comunali. Le Pietre d’inciampo sono “segni” che rientrano in un grande progetto europeo per una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti: viene incorporato nel selciato stradale dei paesi e delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, un blocco in pietra ricoperto da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore, che ricorda il nome e gli estremi di nascita e morte di ogni deportato.
Afferma l’Assessora alla cultura, alle pari opportunità e politiche di genere Erica Spadaccini: “Celebriamo questa ricorrenza che per noi ha un valore fondamentale attraverso collaborazioni che la rendono ancora più viva e presente: quella con Anpi, per ricordare chi tra il 1944 e il ’45 fu vittima della barbarie nazifascista; con le scuole, per tramandare anche ai più giovani la memoria, nella direzione delle parole di Primo Levi, “meditate che questo è stato”; con Istoreco, che di questa missione è tra i depositari più importanti; con tutta la comunità. Ampliamo anche lo spettro di chi fu vittima di persecuzioni con la mostra Omocausto, consolidando l’importante collaborazione con Arcigay: una parte della storia che ha bisogno di essere riscoperta anche per i riflessi sulla nostra attualità. Invitiamo tutti a prendere parte a questi eventi, perché la memoria può essere un patrimonio consolidato soprattutto se è condivisa”.