Il ritratto di Ludovico Antonio Muratori, nella serie sulla Storia d’Italia, e le immagini dei fiumi Secchia e Panaro, in quella sugli Affluenti di destra del Po che risale al 1956. Ci sono anche soggetti modenesi nelle 318 serie di figurine Liebig che andranno ad arricchire il patrimonio del Museo della Figurina di Modena grazie alla donazione al Comune di Modena da parte di Giancarlo Borgonovi, che vive negli Stati Uniti e le ha ereditate da un parente collezionista.
La donazione, acquisita dal Comune lo scorso dicembre, sarà conservata, inventariata e valorizzata attraverso mostre e pubblicazioni da Fondazione Ago Modena che già può contare su una ricca raccolta di figurine Liebig.
La collezione donata copre 72 anni di figurine dell’azienda tedesca: dalla serie sulle Rocce famose, emessa nel 1902 a quelle sul Regno animale, la Storia del circo e la Marina da guerra del 1974. In mezzo ci sono tre serie sull’Anno Santo del 1949, quando era papa Pio XII, quelle sulla vita di Dante e su Inferno, Purgatorio e Paradiso datate tra il 1965 e il 1966, ma anche le Favole di Esopo (1932), i Canti di Leopardi (1955), La figlia di Jorio (1961) e le serie che raccontano opere liriche e le vite di pittori, scrittori, santi e Celebri benefattrici italiane, quest’ultima del 1960.
E poi ci sono le figurine che, solo a leggere i titoli delle serie, aprono un universo di immaginazione, creature strane, mondi da scoprire come Silfidi del 1906, Scimmie personificate, Rosicanti nostrani e Rosicanti esotici, Cataclismi e Primo giro del mondo, Insetti dall’aspetto bizzarro, la Conquista delle grandi cime e la Storia dell’enigmistica fino a due serie dedicate a Il pericolo è il mio mestiere e ad altre due sulla misteriosa Uniformologia antica.
Le figurine donate, pur essendo in molti casi doppie o triple rispetto a quelle già patrimonio del Museo, sono preziose perché permettono di valorizzare la collezione attraverso prestiti e possono consentire attività di ricerca da sviluppare anche durante i momenti espositivi.