Dopo quasi 40 anni di servizio, il primo gennaio 2025 è decorso il pensionamento della dottoressa Rossana Cattabriga, responsabile dell’Area Integrazione Socio-sanitaria del Distretto di Carpi. Per 20 anni la dottoressa Cattabriga ha rappresentato un importante punto di riferimento in ambito sociosanitario per quanto riguarda l’assistenza a disabilità, cronicità e non autosufficienza.
Una carriera, iniziata nel 1985, divisa tra ospedale e territorio: prima gli esordi come infermiera nei reparti di Pediatria e Dialisi, poi nel 1997, dopo aver conseguito la laurea in Psicologia e la specializzazione in Psicoterapia, l’approdo in Oncologia, dove in collaborazione con l’Associazione Malati Oncologici AMO di Carpi e grazie alla profondità di visione dell’allora direttore Fabrizio Artioli, contribuisce in maniera pionieristica all’istituzione del servizio di psico-oncologia, svolgendo attività clinica di sostegno psicologico e counselling per i pazienti oncologici e i loro famigliari. Nel 2004 il passaggio al settore Handicap adulti, dove si occupa di disabilità, ambito che nel 2014 si amplia abbracciando tutta l’Area fragili (l’attuale Area Integrazione Socio-sanitaria) comprendendo anche la cronicità e la non autosufficienza, che dirige fino al pensionamento dei giorni scorsi. Ispirata da sempre alla relazione di aiuto, negli anni Cattabriga partecipa a diversi gruppi di lavoro aziendali e regionali, contribuendo attivamente, in sinergia con l’Ente Locale e il Terzo Settore, allo sviluppo di progetti innovativi a favore delle persone disabili e al sostegno dei loro famigliari.
“Rivolgiamo un saluto e un ringraziamento caloroso alla dottoressa Cattabriga – dichiarano la Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena Anna Maria Petrini e la Direttrice del Distretto di Carpi Stefania Ascari – per l’attività svolta nei tanti anni al servizio dei cittadini più fragili. L’abnegazione e il costante impulso alla crescita personale e professionale sono state fonte di ispirazione per i tanti colleghi che hanno lavorato con lei, oltre che un punto di riferimento prezioso per pazienti e famigliari”.