I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 31enne marocchino, con precedenti di polizia, per maltrattamenti contro familiari o conviventi e resistenza pubblico ufficiale. L’arresto è stato eseguito a seguito di alcune segnalazioni giunte al 112 da parte di alcuni condomini, residenti in zona Bolognina, che avevano descritto il comportamento oltremodo esagitato di un uomo, verosimilmente armato di machete, mentre gettava alcune bottiglie di birra dal balcone.
Ad attendere i militari in strada c’era una donna disperata la quale, in preda al panico, si presentava come la moglie del soggetto che era stato visto aggirarsi con un’arma da taglio. La stessa, infatti, confermava le versioni indicate nelle segnalazioni al 112 aggiungendo che qualche minuto prima era scappata di casa a seguito di uno scatto d’ira del coniuge avuto nel corso dell’ennesima discussione domestica, che l’aveva spaventata temendo per la propria incolumità. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, con l’ausilio della Squadra Operativa di Supporto del Reggimento CC Emilia Romagna, che impiega militari in assetto antiterroristico addestrati ad affrontare situazioni ad alto rischio, dopo aver indossato i dispositivi di protezione individuale entravano nel palazzo con estrema cautela, anche perché alcuni testimoni confermavano la presenza di un uomo armato di machete. Il soggetto alla vista dei Carabinieri sul pianerottolo dell’abitazione, iniziava ad urlare tentando di chiudere la porta, non riuscendoci perché bloccata dagli operanti. A quel punto, i Carabinieri riuscivano ad entrare venendo aggrediti con spintoni che non portavano ulteriori conseguenze.
Il soggetto, identificato nel 31enne marocchino, è stato tranquillizzato, immobilizzato e accompagnato in caserma. Durante l’intervento in casa, gli operanti, dopo aver accertato che l’abitazione era stata messa a soqquadro a seguito di una pregressa lite coniugale, hanno sequestrato un grosso coltello da cucina modificato artigianalmente tanto da essere più adatto all’offesa che all’uso domestico. Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, il presunto responsabile è stato tradotto presso la Casa circondariale – Rocco D’Amato, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.