Da circa tre anni, a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti, nel corso della convivenza con la madre ed il compagno, assumeva nei loro confronti comportamenti maltrattanti e vessatori, aggredendoli fisicamente, ingiuriandoli e minacciandoli con cadenza quasi quotidiana, pretendendo con insistenza e prepotenza la consegna di somme di danaro, motivate dalla necessità di acquistare droga, ed al rifiuto, dando in escandescenza distruggendo mobili e suppellettili casalinghe.
Continue violenze fisiche e psicologiche quelle compiute dal ragazzo, 26enne, a seguito delle quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Reggio Emilia Principale, a cui le vittime hanno raccontato i fatti, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia il ragazzo, in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia, minacce ed estorsione. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti del 26 enne della misura cautelare in carcere.
Dalle risultanze investigative è emerso come il ragazzo, in particolare, sotto l’effetto di alterazione psicofisica derivata dall’uso di sostanze stupefacenti, ingiuriava costantemente la madre, pronunciando nei suoi confronti espressioni gravemente offensive ed umilianti, dando in escandescenza e lasciandosi andare ad eccessi d’ira dove lanciava e rompeva suppellettili, obbligando i genitori ad uscire di casa e impedendo loro di farvi rientro anche per settimane intere, obbligandoli a chiedere ospitalità ad amici e parenti, chiedendo continuamente soldi per comprarsi la droga e minacciando di far loro del male se non avessero assecondato le sue richieste, vendendo beni della madre e del patrigno a loro insaputa per comprarsi sostanza stupefacente. In un’altra occasione al rifiuto della madre di dargli soldi per la droga, colpiva violentemente con pugni l’auto in cui si era rifugiata. Fino al grave episodio in cui uccideva la loro gatta strangolandola e tagliandole la lingua e riferendo al fratello che avrebbe fatto la stessa cosa alla madre, che pertanto terrorizzata da quel momento si trasferiva a vivere dall’altro figlio.
Gravi condotte maltrattanti quelle denunciate dalle tre vittime, che riscontrate dai militari hanno portato all’odierno provvedimento cautelare richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana. Ieri pomeriggio i Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Principale vi hanno dato esecuzione arrestando l’uomo, ristretto a disposizione della Procura reggiana. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.