“Abbiamo proclamato sciopero di 8 ore perché non ci sono risposte alle richieste sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici” hanno detto stamattina in conferenza i segretari modenesi di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil Alessandro Bonfatti, Stefania Ferrari e Alberto Zanetti.
Delle 8 ore di sciopero a livello nazionale, le prime 4 ore sono già previste nella giornata di oggi (le ultime 4 ore di ogni turno) mentre le prossime saranno da farsi entro metà gennaio alla riprese delle ferie. Le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) hanno la possibilità di articolare in modo differente lo sciopero ed hanno già cominciato nelle scorse settimane e continueranno a farlo nel mese di dicembre. Sono oltre 1.000 le aziende metalmeccaniche modenesi per oltre 20.000 lavoratori e lavoratrici coinvolti nella mobilitazione per il contratto.
“Vogliamo far sentire la voce dei lavoratori metalmeccanici modenesi sul dissenso verso l’atteggiamento di Federmeccanica e per rivendicare un contratto dignitoso” hanno commentato ancora Bonfatti (Fim), Ferrari (Fiom) e Zanetti (Uilm) condannando in modo deciso la vera e propria contro piattaforma presentata da Federmeccanica a fronte di quella votata da oltre il 98% dei lavoratori e lavoratrici metalmeccanici.
“Non siamo per niente soddisfatti delle risposte di Federmeccanica che dopo 6 mesi di trattative ha di fatto negato e respinto le richieste su salario, precarietà, appalti. Sulla precarietà ci siamo sentiti addirittura rispondere che non ci sono precari nelle aziende metalmeccaniche, mentre è stato detto di no anche alla richiesta di 280 euro di aumento che nasce dal calcolo sulla base dell’inflazione programmata e del recupero economico di quanto perso in questi anni” hanno spiegato i segretari di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil. La piattaforma sindacale chiede di adeguare lo stipendio all’inflazione, a fronte di utili e fatturati rilevanti fatti dalle imprese in questi anni, mentre l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato è diminuita.
La contro proposta di Federmeccanica, secondo i sindacati è peggiorativa anche sulle altre richieste: sulla richiesta di miglioramento del meccanismo degli scatti di anzianità, sull’aumento della quota aziendale per il Fondo di previdenza integrativa (Cometa). Federmeccanica rifiuta di estendere la quota a carico delle aziende sulla previdenza complementare anche nei momenti di sospensione lavorativa (es. maternità, ma anche i periodi in ammortizzatori sociali).
Non è stata data risposta sulla richiesta di Fim Fiom Uilm di avviare un percorso sperimentale per la riduzione dell’orario di lavoro tema quanto mai attuale a fronte dell’efficentamento produttivo dalle nuove tecnologie e dalle transizioni in atto (digitale, ecologica, ecc…). Risposta riduttiva anche sulla richiesta di aumentare le ore a disposizione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
“La filosofia alla base della nostra piattaforma contrattuale è quella di investire sul lavoro metalmeccanico, per confermarlo come lavoro importante, rendere il settore industriale più avanzato appetibile innanzitutto ai giovani nelle loro scelte professionali. Per contro dobbiamo registrare la forte rigidità da parte delle imprese – hanno commentato Bonfatti, Ferrari e Zanetti – Per questo non ci fermiamo. Vogliamo tornare al tavolo delle trattative con Federmeccanica quando ci saranno le risposte adeguate alla piattaforma presentata”.