Mercoledì 4 dicembre, alla presenza delle Autorità Istituzionali, la Polizia di Stato ha inaugurato la sala d’ascolto protetto del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Bologna, realizzata con il prezioso contributo di Generali e di Poste Italiane.
La stanza, sita all’interno dei locali del COSC di Via Zanardi 28, sarà adibita principalmente all’ascolto di vittime di particolari tipologie di reato, così da garantire loro un ambiente idoneo in cui sentirsi accolte e a proprio agio durante le audizioni. L’obiettivo è quello di creare le condizioni migliori per fornire le informazioni necessarie alle attività investigative e rendere così più efficace l’azione efficace l’azione di polizia giudiziaria e di prevenzione svolta dal personale del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna.
Alla presenza dei Dirigenti dei Reparti della Polizia di Stato della provincia di Bologna, del personale della Polizia Postale, del Comandante provinciale dei Carabinieri, dell’Assessore all’innovazione digitale del Comune di Bologna, di Funzionari del gruppo Generali e di Poste Italiane, il Questore di Bologna, ieri mattina ha proceduto al taglio del nastro, inaugurando ufficialmente la stanza nella sede di Via Zanardi 28 della Polizia Postale, con la benedizione del Cappellano della Polizia di Stato.
Con l’individuazione di un ambiente dedicato all’ascolto delle vittime di violenza si è cercato di raggiungere l’obiettivo di tutelare la riservatezza della persona offesa con la quale, in un momento così delicato, gli operatori di Polizia potranno instaurare un rapporto di empatia, uno spazio protetto, attrezzato e confortevole dove le vittime di violenza possono essere ascoltate in tutta tranquillità dal personale specializzato.
Ricordiamo che la Polizia di Stato, lavorando in sinergia tra le sue varie articolazioni, dedica una particolare attenzione anche alla prevenzione dei reati perpetrati a danno delle vittime cosiddette vulnerabili: a fronte di una accertata pericolosità sociale del soggetto nei cui confronti si intende procedere, nell’ambito della “violenza di genere” gli operatori hanno a disposizione diversi strumenti di contrasto. Particolarmente efficaci risultano essere le misure di prevenzione degli ammonimenti per atti persecutori e per diffusione di immagini sessualmente esplicite (revenge porn) e gli ammonimenti per violenza domestica.
Da inizio anno, il Questore di Bologna ha emesso 100 ammonimenti per violenza domestica e stalking: da quanto riscontrato, nel corso dell’anno, vi è stato un solo caso di recidiva a seguito dell’emissione del provvedimento di ammonimento, il che dimostra l’efficacia quasi assoluta dello strumento sopra descritto ai fine della prevenzione (e repressione della violenza di genere).