Stamane, presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, si è tenuta la conferenza stampa organizzata dall’Associazione Iniziative Parkinsoniane Imolesi.
L’incontro è stato l’occasione per presentare le attività riabilitative e sociali che l’Associazione offre gratuitamente a circa 100 persone affette da Parkinson nei comuni del Circondario Imolese, con l’obiettivo di contrastare l’evolversi della malattia e favorire la socializzazione e il benessere. Durante la conferenza è stato inoltre presentato il libro Central Park, una raccolta di testimonianze e contributi che raccontano l’impegno e la dedizione dell’Associazione nel migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.

ATTIVITÀ RIABILITATIVE E SOCIALI Le attività proposte dall’Associazione spaziano dalla fisioterapia alla logopedia, passando per incontri di supporto psicologico, sessioni di piscina e nordic walking, senza dimenticare momenti ludico-ricreativi come biliardo, tombola e intrattenimento musicale. Tutte le iniziative sono svolte da professionisti qualificati, con il supporto di volontari della CRI e dell’Associazione stessa, e sono rese possibili anche grazie al contributo continuo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e del Comune di Imola.

Silvia Poli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, dichiara: “Sostenere l’Associazione Iniziative Parkinsoniane Imolesi rappresenta per la Fondazione un impegno che va ben oltre l’aspetto economico: significa credere nel valore dell’assistenza gratuita e della riabilitazione multidisciplinare che questa realtà offre a chi affronta la sfida quotidiana della malattia di Parkinson. In questi anni, abbiamo visto come il loro lavoro abbia migliorato la qualità di vita di pazienti e famiglie del territorio, contrastando isolamento e depressione attraverso attività riabilitative innovative e momenti di socializzazione. La Fondazione non può dunque che essere orgogliosa di affiancare iniziative come questa che mettono al centro la persona e il benessere della comunità”.

Marco Panieri, Sindaco del Comune di Imola, dichiara: “Desidero ringraziare tutti i membri dell’Associazione Iniziative Parkinsoniane Imolesi, in particolare il Presidente Paolo Badiali e il Vicepresidente Guido Laffi, per il loro instancabile impegno nel sostenere i malati di Parkinson e le loro famiglie. Grazie anche al prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, dell’Ausl e del Comune di Imola, questa realtà riesce a offrire supporto concreto e risposte importanti ai bisogni del territorio. La sinergia che si è creata rappresenta un modello di solidarietà e collaborazione di cui la nostra comunità può essere orgogliosa. La mia presenza qui oggi vuole testimoniare la vicinanza e l’attenzione dell’Amministrazione Comunale verso un progetto così significativo”.

Andrea Rossi, Direttore Generale dell’AUSL di Imola, dichiara: “Di fronte ad un disturbo neurodegenerativo così impattante sulla qualità della vita dei pazienti come quello della Malattia di Parkinson, risulta fondamentale fare rete con le risorse della comunità: istituzioni sanitarie e sociosanitarie, Fondazione, associazioni come Iniziative Parkinsoniane Imolesi, possono cooperare per allargare il perimetro delle tutele attraverso la sussidiarietà.
Il giusto mix fra contributi medico specialistici (Neurologi, Fisiatri, Medici di Medicina Generale) e il contributo qualificato del tessuto sociale territoriale, così ricco, solidale e generativo, rappresentano la ricetta e gli ingredienti giusti per far fronte ai problemi multidimensionali delle persone e delle famiglie che si trovano ad affrontare questa malattia cronica”.

L’iniziativa, tenutasi in prossimità della Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson (30 novembre), intende sensibilizzare il pubblico sull’importanza di un approccio integrato e solidale nella gestione di questa malattia cronica. Lo scopo è anche quello di far conoscere a un numero sempre maggiore di pazienti e familiari le molteplici attività e iniziative offerte gratuitamente dall’Associazione. Raggiungere più persone significa poter offrire a chi convive con questa malattia il sostegno necessario per migliorare la qualità della vita, contrastare l’isolamento e favorire una maggiore autonomia personale e sociale.