Nell’ottantaseiesimo anniversario della morte, il sindaco Massimo Mezzetti ricorda Angelo Formiggini, cittadino modenese di fede ebraica che morì suicida dopo essersi lanciato dalla Ghirlandina. Fu un gesto estremo per denunciare l’infamia delle leggi razziali che la dittatura fascista aveva iniziato a emanare qualche settimana prima.

Nella sua ultima lettera chiede di chiamare in suo ricordo il pezzo di marciapiede dove cadde “al tvajol ed Furmajin” (il tovagliolo del formaggino, in dialetto modenese). La lapide è stata posta dall’Amministrazione Comunale sopra la porzione di selciato dove cadde, in occasione del cinquantesimo anniversario. Dal 2018 quell’angolo di piazza si chiama largo Angelo Fortunato Formiggini.

Per il sindaco “Ricordare questo concittadino modenese è un gesto di memoria. La sua estrema forma di protesta ci interroga su quello che è accaduto in quegli anni, nei quali l’Italia si è macchiata in modo indelebile con le leggi razziali. La nostra città è puntellata di molti luoghi che compongono una vera e propria mappa di memoria che è nostro compito ampliare e valorizzare”.