Era il 21 settembre 2023 quando, nelle provincie di Reggio Emilia e Parma, i carabinieri della Compagnia di Castelnovo ne’ Monti unitamente ai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, sotto il costante coordinamento della Procura reggiana, avevano dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 24 persone indagate, unitamente ad altre 7, nell’ambito dell’indagine Fast Car per i reati concernenti lo spaccio ed il traffico di sostanze stupefacenti continuati in concorso, nonché di detenzione illegale di armi da fuoco (artt. 2 e 7 L. n. 895/67).

Tra i destinatari della misura cautelare anche un 32enne albanese che, all’epoca dell’esecuzione, venne localizzato in Spagna dove era detenuto. Da qui la richiesta e l’emissione di un mandato di arresto europeo che veniva eseguito l’altra mattina presso l’aeroporto di Fiumicino dove il 32enne, proveniente dalla Spagna che ha concesso l’estradizione, sbarcava. Il 32ene quindi al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia.

L’indagine Fast Car, aveva tratto spunto dall’arresto, a Reggio Emilia il 31 dicembre 2019, di un 42enne italiano trovato in possesso di 30 gr. di cocaina e denaro contante. Dalla minuziosa analisi dei collegamenti e delle relazioni intrattenute dall’arrestato con vari soggetti attestati nella provincia reggiana, e dal conseguente assiduo monitoraggio info-investigativo della rete criminosa che si è via via delineata, è emersa la loro varia attività criminale che, seppur focalizzata principalmente sugli stupefacenti, non disdegnava incursioni in altri rilevanti traffici delittuosi. Le investigazioni hanno permesso agli operanti, in corso d’opera, di procedere all’arresto in flagranza di reato o su ordine di cattura di ulteriori 11 persone a riscontro dell’attività d’indagine intrapresa, nonché al sequestro di oltre 150 gr. di sostanza del tipo cocaina e di un fucile della II Guerra Mondiale con relativo munizionamento. Il canale di rifornimento era quella campano e lo stupefacente immesso sul mercato reggiano era proveniente prevalentemente dal quartiere Scampia di Napoli. Il giro di affari stimato era di circa 10.000 Euro al giorno. Tutti gli arrestati e gli indagati sono per la maggior parte d’area campana e calabrese, ma non mancano anche reggiani, una pugliese, due siciliani, tre albanesi (tra cui l’odierno arrestato), un algerino e due marocchini.

Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelnovo Monti avevano rivelato come nel biennio pre-pandemia gli indagati, grazie a modalità di approvvigionamento e successiva cessione degli stupefacenti ad una cerchia ben delineata di grossisti e acquirenti al dettaglio, erano pienamente dediti al traffico di quantitativi ingenti di stupefacenti, in prevalenza cocaina, a favore di numerosi assuntori della piazza emiliana. È stato inoltre appurato che uno degli indagati, mentre era detenuto, aveva la disponibilità di apparecchi elettronici per la gestione di traffici illeciti.

Il nome attribuito all’indagine ‘Fast Car’ deriva dal fatto che il finanziatore degli indagati, soggetto pregiudicato già dedito alla commissione di reati finanziari, avesse fornito, come una delle basi delle attività illecite, un garage a Reggio Emilia pieno di autovetture sportive molto costose, alcune delle quali danneggiate dagli stessi indagati per ritorsioni e vendette interne. Così come fast cars erano anche quelle utilizzate normalmente dagli indagati per muoversi liberamente mentre compivano i loro illeciti affari (Hammer H2, Audi). Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.