Domenica 10 novembre alle 11.15 il sindaco ricorderà i giovani martiri partigiani uccisi 80 anni fa lungo il muro del Palazzo del Vescovado: Emilio Po, Alfonso Piazza e Giacomo Ulivi, quest’ultimo di soli 19 anni, furono prelevati dalle celle dell’Accademia Militare e scortati con un macabro corteo attraverso via Farini fino all’esecuzione avvenuta tramite fucilazione. I fascisti torturarono le vittime con la speranza di strappare al silenzio i segreti della Resistenza. Emilio Po subì sevizie e tremende ustioni poiché i carcerieri sapevano che era uno dei più importanti organizzatori dei GAP cittadini.
Dopo la deposizione della corona in piazza Grande, sotto la lapide che riporta i loro nomi, davanti al Sacrario partigiano della Ghirlandina si terranno gli interventi del sindaco, di Vanni Bulgarelli di Anpi Modena e verrà letto pubblicamente l’ultimo messaggio che Ulivi scrisse agli amici contenuto nelle “Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza Italiana”. Alla cerimonia parteciperanno anche alcuni parenti di Emilio Po.
La lapide, che ricorda Emilio Po, partigiano artificiere della 65° brigata Gap Walter Tabacchi di Modena, Alfonso Piazza, pilota dell’aeronautica che dopo l’8 settembre 1943 decise di non combattere a fianco dei tedeschi e della Repubblica sociale italiana, Giacomo Ulivi, studente universitario di Parma che a Modena aveva trovato rifugio e continuava a distribuire stampa clandestina, fu inaugurata il 10 novembre 1948, nel quarto anniversario della fucilazione, con una cerimonia ufficiale presieduta dal sindaco Alfeo Corassori.
Venerdì 8 novembre, in previsione dell’anniversario, l’Istituto storico di Modena dedica a questa vicenda un incontro pubblico con Chiara Colombini dal titolo “Siate felici”. Le passioni dell’esperienza partigiana. Colombini è autrice del testo “Storia passionale della guerra partigiana” (Laterza 2023). L’appuntamento rientra nella prima parte del ciclo “Anatomia della Seconda guerra mondiale – Volti e storie”; vuole indagare le passioni e i sentimenti che mossero le donne e gli uomini che scelsero la strada della ribellione e della Resistenza durante la guerra, a partire da diari, lettere e carteggi coevi, “per cogliere queste passioni in diretta, nel loro erompere durante quei venti mesi: possiamo comprenderle davvero noi che viviamo un altro tempo e un’altra storia? Quale lascito di quella drammatica stagione possiamo ancora oggi fare nostro?”. L’autrice dialogherà con Chiara Lusuardi, Istituto storico di Modena.
L’incontro si svolgerà alle 18 nella sala Giacomo Ulivi (viale Ciro Menotti 137) dedicata proprio al diciannovenne ucciso.