Sabato 16 novembre prende il via la stagione al Teatro Cantelli di Vignola. 14 spettacoli, tutti di sabato sera, sotto la direzione artistica di Andrea Santonastaso, che affrontano, con una decisa vena ironica, i grandi temi del vivere contemporaneo: la solitudine, le relazioni affettive, i retaggi culturali, le differenze di genere, gli idoli del presente e del passato.
Ad aprire la stagione sarà lo stesso Santonastaso che, con lo spettacolo “Da grande voglio fare l’aggettivo”, rinnova la collaborazione con Nicola Bonazzi, esplorando l’immaginario felliniano (16 novembre). Debora Villa porta al Cantelli “20 di risate”, un recital comico in cui sarà lo stesso pubblico presente in sala a scegliere quali sono gli argomenti di cui vuol sentire parlare (30 novembre). Andrea Carlini in “Il mio Luca” racconterà, in un immaginario dialogo con il figlio che sta per nascere, le gesta del suo eroe giovanile, il calciatore Gianluca Vialli (14 dicembre). L’ultimo spettacolo dell’anno è “Ol Baraba e altre storie” di Pietro Traldi, ovvero il viaggio nella mente di un uomo costretto a vivere una giornata senza niente da fare (21 dicembre).
Il 2025 si apre con lo spettacolo “Happy Mary” di Roberta Lena, Laura Magni e Lorenza Pieri, riflessione sul ruolo delle donne nell’immaginario religioso (11 gennaio). Luce Pellicani porta in scena “Tutte io”, one woman show che sfocia nel musical (25 gennaio). Anche Marianna Folli si cimenta in uno stand up dall’allusivo titolo “Parzialmente stremata” (8 febbraio). Dopo “Insieme per sbaglio” ritorna con “Chi ce l’ha fatto fare” il duo comico composto da Marco Dondarini e Davide Dal Fiume (15 febbraio). La solitudine umana è il sentimento esplorato da Maurizio Cardillo ne “La solitudine in pantofole”, reading scenico basato sul libro di Michele Mellara “Sociopatici in cerca d’affetto” (22 febbraio). Raffaele D’Ambrosio prende in prestito uno dei tormentoni dell’estate e si cimenta in “Sincera…mente”, 90 minuti di riflessioni, monologhi e chissà cos’altro… (8 marzo). “Confessioni di un misogino pentito” indaga il rapporto dispari tra i due sessi grazie alla chitarra di Franz Campi, al pianoforte di Davide Falconi e le percussioni di Davide Belviso (29 marzo). Rubes Piccinelli si cimenta su un tema molto serio, la necessità di trovare un lavoro che consenta di vivere dignitosamente, trattandolo con grande levità in la “Carriera di un somaro” (12 aprile). Altro argomento molto serio, ma trattato con finezza è quello affrontato dalla compagnia “Il sipario strappato” in “Cocaina” dove, come in un moderno “Aspettando Godot”, i tre protagonisti aspettano con ansia il loro pusher (26 aprile). A chiudere la stagione del Teatro Cantelli sarà Max Pisu che, insieme a Riccardo Piferi, indaga gli “Affetti instabili” di questo mondo che, come un cantiere a cielo aperto, è di per sè “instabile” (3 maggio).
“L’immagine che abbiamo scelto per rappresentare la stagione teatrale 24/25 è un cervello associato allo slogan “Un Teatro per pensare colorato” – spiega Andrea Santonastaso – Dopo i cuori del 2022, e gli occhi del 2023 ci rivolgiamo ai cervelli dei nostri spettatori proponendo tutti i colori dell’arte del Teatro, per abbellirne i pensieri. Abbiamo messo a punto, infatti, una stagione all’insegna della varietà dei generi e dei temi trattati per confermare il piccolo Teatro del centro storico di Vignola come il luogo ove migliorare se stessi riempiendosi le anime di emozioni”.