Dopo un acceso diverbio con alcuni colleghi ed il titolare della ditta per cui lavorava, che ha minacciato di uccidere brandendo una martellina, si e allontanato dal posto per poi farvi ritorno armato di una pistola che ha utilizzato puntandola in faccia ad un collega, minacciando di sparargli in testa, e poi all’indirizzo del datore di lavoro proferendo minacce e propositi violenti. Infine, dopo aver esploso un colpo andato a vuoto, raccoglieva il bossolo e si allontanava.

I militari della stazione di Fabbrico allertati dal 112, intervenivano acquisendo i primi elementi dai testimoni presenti. Per questo episodio, risalente agli inizi dello scorso mese di luglio, le successive indagini svolte dai carabinieri di Reggiolo, competenti per territorio, permettevano di acquisire elementi di presunta responsabilità nei confronti di un 39enne calabrese residente nella bassa mantovana, che veniva denunciato con le accuse di minaccia aggravata, porto abusivo di armi, accensioni ed esplosioni pericolose. La Procura di Reggio Emilia, concordando con le risultanze investigative dei carabinieri reggiolesi, richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Reggio Emila un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 39enne, che sabato veniva eseguita dai carabinieri che arrestavano l’uomo.

I fatti risalgono alla mattina del 3 luglio scorso quando l’indagato, dopo essersi rifiutato di aiutare i colleghi operai nel sistemare le attrezzatture del cantiere (asserendo che ciò avrebbe dovuto comportare la retribuzione degli straordinari), minacciava gravemente il titolare brandendo una martellina, venendo separato dai colleghi di lavoro. Dopo il diverbio si allontanava dal cantiere per poi far ritorno dopo circa mezz’ora, brandendo una pistola. Nell’occasione l’uomo minacciava un collega di lavoro, puntandogli la pistola all’altezza del capo. Intervenivano gli altri colleghi, e nel frangente il 39enne abbassava la pistola ed esplodeva un colpo in direzione della siepe perimetrale del luogo dove si trovava, a scopo intimidatorio, minacciando anche il geometra del cantiere.

Quindi raccoglieva il bossolo e si allontanava velocemente a bordo del suo veicolo, ma prima di mettersi in marcia, puntava la pistola all’indirizzo del geometra, suo datore di lavoro, minacciando nuovamente di sparargli, per poi fuggire. Nel frattempo veniva allertato il 112, che a sua volta inviava una pattuglia dei carabinieri che acquisiva le prime informazioni dai presenti. Giungevano sul posto anche i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Carabinieri di Guastalla, per i rilievi ed i primi accertamenti. La successiva perquisizione personale, veicolare e domiciliare al fine di rinvenire l’arma oggetto della minaccia, dava esito negativo.  Le indagini svolte dai militari di Reggiolo a seguito di denuncia presentata dalle vittime, e le concordi dichiarazioni testimoniali dei presenti, permettevano di acquisire a carico del 39enne elementi di presunta responsabilità. La Procura di Reggio Emilia, concordando con le risultanze investigative di carabinieri reggiolesi, otteneva dal Tribunale di Reggio Emila un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo, che sabato 28 settembre è stata eseguita dai carabinieri di Reggiolo che conducevano il 39enne in carcare.

Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.