Prosegue fino a domenica DIG Festival con i suoi J’accuse. Numerosi i DIG talk pubblici dedicati a temi delicati e importanti quali l’indagine dei disastri ambientali in Europa, gli estremismi e i nuovi fascismi, gli scenari di guerra a Gaza e in Ucraina, le disuguaglianze sociali e civili, la criminalità organizzata, l’intelligenza artificiale e il futuro di Internet, l’attacco alla libertà di informazione.

In particolare domani alle 12 presso il Teatro del Collegio San Carlo si parla de “L’oppressione digitale della Palestina. Sorveglianza e IA dall’occupazione alla guerra”, con l’attivista digitale e ricercatrice Mona Shtaya, Nour Abuzaid (senior researcher Forensic Architecture), la giornalista Laura Carrer, l’editorialista +972 e direttore Local Call Meron Rapoport e la giornalista Sylke Gruhnwald.

Alle 17 presso il Complesso San Paolo, Cortile del Leccio: “La frontline del clima che cambia. Il caso Italia tra impatti e responsabilità” con Silvia Lazzaris (giornalista e documentarista), Eva Pastorelli (ReCommon), Fabio Lo Verso (giornalista), Marco Cortesi (attore e regista) e Federico Sardo (direttore editoriale Quants Magazine).

Alla stessa ora presso il Teatro del Collegio San Carlo “Piazze, lacrimogeni e hashtag. Un atlante delle proteste di tutto il mondo” con Maria Chiara Franceschelli (autrice e ricercatrice), Fernanda Odilla (ricercatrice), Jake Hanrahan (giornalista e fondatore Popular Front), Constantin Simon (giornalista), Leila Belhadj Mohamed (giornalista).

Sabato è soprattutto la giornata dei DIG Awards: il concorso cinematografico che premia i migliori documentari e podcast di giornalismo investigativo e che ha saputo affermarsi negli anni diventando un punto di riferimento a livello internazionale, premiando e valorizzando il lavoro dei freelance, ma anche di grandi broadcaster internazionali come BBC, Al Jazeera, Le Monde e tanti altri. Anche quest’anno il concorso ha attirato una partecipazione record, con circa 400 opere candidate da tutto il mondo, tra le quali sono stati selezionati 25 documentari e 6 podcast finalisti per concorrere nelle categorie Investigative (long e medium), Reportage (long e medium), Shorts, Audio e Podcast. Dalle 20.30 nella Chiesa di San Carlo appuntamento con la serata di premiazione “DIG Awards 2024”, durante la quale verranno premiati i migliori documentari e podcast di giornalismo investigativo. I premi saranno decisi dalla giuria internazionale di DIG, in cui siedono autori e produttori dei maggiori brand del giornalismo di inchiesta e del documentario al mondo. Associazione DIG – ETS quest’anno porta a Modena nella veste di presidente della giuria 2024 Paul Radu, giornalista investigativo rumeno; è il cofondatore dell’Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), per il quale lui e Drew Sullivan hanno ricevuto il premio speciale dall’European Press Prize. È anche uno dei fondatori del Centro rumeno per il giornalismo investigativo.

Paul Radu presiede una giuria che si conferma di altissimo profilo: si tratta di rappresentanti di alcune delle più importanti realtà del giornalismo mondiale e di autori e autrici di documentari di primissimo piano che si sono distinti per l’eccellenza giornalistica del loro lavoro. Accanto a un giurato storico come il francese Marco Nassivera (2015-2019, e poi ancora nel 2022 e 2023), approdano a DIG 2024 altri membri prestigiosi: Rivkah Brown è reporter e redattrice per la testata indipendente britannica Novara Media; Manisha Ganguli, investigations correspondent per il Guardian, pluripremiata giornalista e documentarista (vincitrice di due Amnesty Awards), esperta di tecniche OSINT; Gabriela Manuli, vicedirettrice del Global Investigative Journalism Network (GIJN), un’associazione di 235 organizzazioni non profit in 89 Paesi che si dedicano al giornalismo investigativo; Axel Björklund, giornalista e documentarista investigativo svedese, responsabile di Uppdrag granskning (“Missione Inchiesta”), il programma televisivo di giornalismo investigativo più conosciuto di Svezia; Benedetta Argentieri, giornalista, scrittrice e regista di documentari che da dieci anni lavora in Medio Oriente, scrivendo di guerra e concentrandosi sulle donne e le loro lotte; Mouhssine Ennaimi è un regista e produttore, vincitore di un Emmy Award; Francesco Merini, regista, ha diretto numerosi documentari che hanno partecipato a decine di festival nazionali e internazionali. Saranno loro, sotto la guida del Presidente Paul Radu, ad assegnare i DIG Awards 2024 nelle categorie video e il DIG Pitch.

DIG Festival dà sempre maggiore risalto anche alla categoria audio, allestendo una giuria composta da membri altrettanto prestigiosi di comprovata esperienza internazionale, che premieranno i migliori podcast e le opere di audiogiornalismo investigativo tra centinaia di candidature: il giornalista e podcaster Angelo Miotto, Francesca Zanni, giornalista e podcaster, Adèle Humbert, giornalista investigativa francese, l’autore e designer di podcast Jonathan Zenti, l’autrice e curatrice di RadioRai Giulia Nucci.