Dal 2018 e fino al novembre 2021, spesso sotto l’effetto di alterazione psicofisica derivata dall’uso di sostanze stupefacenti, assumeva comportamenti maltrattanti e vessatori nei confronti di moglie e figli, aggredendoli fisicamente, ingiuriandoli e minacciandoli con cadenza quasi quotidiana, pretendendo con insistenza e prepotenza a consegna di somme di danaro, motivate dalla necessità di acquistare droga, ed al rifiuto, diventando aggressivo e violento, sferrando calci e pugni alla moglie ed in alcune circostanze anche ai figli.
Continue violenze fisiche e psicologiche quelle compiute dall’uomo, fino all’ultimo episodio avvenuto nel novembre del 2021 in cui le vittime richiedevano l’intervenivano delle forze dell’ordine presso l’abitazione dove l’uomo stava aggredendo con calci e pugni la moglie. Per questi gravi fatti rientranti nel cosiddetto codice rosso l’uomo, un 52enne calabrese domiciliato a Castelnuovo di Sotto, veniva arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione. Quindi l’iter processuale che, con sentenza emessa nell’ottobre 2022 dal Tribunale Ordinario di Reggio Emilia, confermata dalla sentenza emessa nel giugno 2023 dalla corte d’Appello di Bologna e divenuta definitiva a novembre dello stesso anno, l’uomo è stato riconosciuto colpevole dal competente Tribunale di Reggio Emilia che l’ha giudicato, e condannato a 3 anni e 1 mesi di reclusione, oltre il pagamento della pena pecuniaria di 900,00 euro. Tolto il periodo di pre-sofferto di 1 anno 6 mesi e 28 giorni in regime di detenzione carceraria, e domiciliare, dovrà espiare la pena residua in regime di detenzione carceraria. Per questi motivi, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, il 13 settembre scorso ha emesso a carico del 52enne l’ordine di esecuzione per la carcerazione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nel pomeriggio di ieri dai Carabinieri della Stazione di Castelnovo di Sotto, nel cui comune l’uomo risiede. I militari hanno raggiunto l’uomo presso la propria abitazione in cui si trovava e lo hanno accompagnato in carcere.