Si è svolto questa mattina l’incontro tra l’Ufficio Scolastico territoriale di Modena e i sindacati di categoria della scuola relativo all’informativa sull’organico di fatto del personale ATA per il prossimo anno scolastico. L’organico di fatto è una integrazione del personale già assegnato alle scuole sulla base di richieste avanzate dai dirigenti scolastici, legate ad esigenze e fabbisogni particolari definiti per legge.
“Siamo fortemente preoccupati per una situazione che vedrà quest’anno un forte calo del personale assegnato alle scuole e che metterà pesantemente in difficoltà la gestione e l’organizzazione del lavoro e di tutte le attività scolastiche – dichiara Flc Cgil Modena.
Questi i dati nel dettaglio:
- Nelle scuole modenesi avremo un totale (tra Organico di Fatto e di Diritto) di 1.780 collaboratori scolastici. L’anno scorso erano 1.812.
- 639 Assistenti Amministrativi nelle segreterie. L’anno scorso erano 650.
- 211 Assistenti Tecnici nei laboratori. L’anno scorso erano 215
- Invariato il numero degli addetti alle Aziende Agrarie (13).
A rendere esplicita questa criticità è la differenza tra il numero di personale richiesto dalle scuole e quello effettivamente autorizzato: 490 è il totale dei collaboratori scolastici che le scuole avevano richiesto, mentre solo 283 sono i posti autorizzati. 129 gli assistenti Amministrativi richiesti dalle scuole, 83 i posti autorizzati. 61 gli Assistenti Tecnici richiesti dalle scuole, 41 quelli autorizzati.
Nell’organico complessivo delle nostre scuole mancheranno quindi ben 47 posti rispetto al totale dello scorso anno.
E’ un numero che pesa e preoccupa, e non è consolatorio il fatto che con la fine dell’emergenza pandemica l’organico totale del personale ATA della provincia di Modena torni ai livelli pre-covid.
Non lo è perché già allora il numero del personale ATA era inadeguato (ricordiamo ancora la manifestazione-presidio del settembre 2019 presso la Prefettura di Modena, proprio per denunciare la carenza di personale) e non lo è perché la scuola di oggi non è più la scuola del pre pandemia.
Proprio questa mattina sulla stampa locale il presidente della Provincia ci ricorda che sono ancora tanti i cantieri aperti nelle nostre scuole. E quindi con la necessità di presidiare maggiormente la logistica, la sicurezza e la pulizia degli ambienti da parte dei Collaboratori Scolastici.
E’ un fatto che il numero di alunni disabili certificati (e quindi con bisogni di cura e assistenza particolari e specifici) stiano aumentando. E anche in questo caso i referenti per queste attività sono ancora i Collaboratori Scolastici.
Così come è un fatto che il lavoro delle segreterie diventi sempre più complesso e gravoso, a fronte invece di uffici sguarniti dove opera tanto personale precario e spesso anche bisognoso di formazione specifica che solo di rado viene effettuata.
A questo quadro va aggiunto un ulteriore dato: mancano ormai pochi giorni all’avvio del nuovo anno scolastico e quasi tutte le procedure relative all’assunzione del personale non sono terminate. Ad oggi, infatti, le uniche persone che potranno regolarmente prendere servizio il 2 settembre sono coloro che sono stati immessi in ruolo. Il personale docente e ATA precario, invece, da giorni è in attesa di conoscere la scuola presso cui lavorerà. Si tratta di una situazione molto grave non solo dal punto di vista logistico (molti precari non sanno la sede di destinazione e dunque sono impossibilitati, al momento, a cercare un appartamento) ma anche e soprattutto dal punto di vista contrattuale. A centinaia di persone è stata tolta la possibilità di sottoscrivere un contratto con decorrenza al 2 settembre perdendo così giorni di servizio utili non solo alla maturazione dell’anzianità di servizio ma anche utile al godimento di uno stipendio mensile pieno.
E’ evidente che questo quadro non ci mette in condizioni di tranquillità rispetto alla regolare gestione dell’anno scolastico e ci preoccupa per le ripercussioni che potrebbe avere.
Lo abbiamo detto altre volte e lo ribadiamo ancora: un ministero che usa la calcolatrice e che non investe sulla scuola e sul personale, è dannoso per il paese e per intere generazioni di studenti e di lavoratori. I numeri che ci sono stati illustrati oggi ne sono la prova.
E’ necessario e urgente un cambio di rotta radicale: servono risposte diverse. Se non arriveranno – conclude Flc Cgil Modena – siamo pronti alla mobilitazione”.