foto Paolo Righi

“Non solo non si è riscontrato alcun alleggerimento del carico di lavoro per i medici di pronto soccorso, che continuano ad operare in condizioni insostenibili, ma si è osservato come i CAU assorbano risorse preziose dall’ospedale, andando a compensare carenze del territorio”.

“Come ampiamente previsto, i CAU si stanno configurando come semplici ambulatori di continuità assistenziale, rivelandosi inefficaci nel rispondere alle criticità dell’emergenza-urgenza. A tal proposito, è importante sottolineare che, ad oggi, i pazienti che si rivolgono al Pronto Soccorso non possono essere indirizzati ai CAU ospedalieri dagli operatori del triage, neanche in caso di codici bianchi. Tale limitazione ostacola ulteriormente la fruibilità dei CAU e ne vanifica il potenziale ruolo.

ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED aziendali di Bologna chiedono un ripensamento profondo del modello dei cd CAU ospedalieri. È necessario rivedere il loro ruolo e le loro funzioni, puntando su una reale integrazione con il Pronto Soccorso e garantendo un percorso di indirizzamento chiaro e trasparente per i pazienti. Solo così si potrà evitare che i CAU si trasformino in un ulteriore elemento di disorganizzazione del sistema sanitario, anziché rappresentare una soluzione alle sue carenze.

ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED aziendali di Bologna ribadiscono la propria disponibilità al confronto con le istituzioni competenti per individuare soluzioni concrete e condivise al fine di migliorare l’assistenza sanitaria ai cittadini.

 

(Per ANAAO ASSOMED Simona Ferrari, Segretaria Aziendale AOU Bologna e Francesco Saverio Sorrentino, Segretario Aziendale AUSL Bologna

Per CIMO FESMED Anna Olga Di Vincenzo, Segretaria Aziendale AOU Bologna e Francesco Fabbri, Segretario Aziendale AUSL Bologna)