Il “Libro nero dell’azzardo. Mafie dipendenze, giovani” (Edizione 2024), che contiene l’indagine periodica promossa da Federconsumatori e CGIL, presentato il 29 maggio a Roma, punta i riflettori su un giro di soldi nel gioco d’azzardo che ha raggiunto nel 2023 i 150 miliardi. Tale cifra equivale a 5 volte la legge di bilancio 2024.

L’indagine, giunta alla sua seconda edizione, presenta una mappa di quanto è stato raccolto nell’azzardo nelle Regioni, Provincie e Comuni d’Italia nel corso del 2023.

Al suo interno sono contenuti molti dati riguardanti l’Emilia-Romagna e il territorio di Bologna.

 

I dati rendono evidente la profonda penetrazione delle mafie e dell’economia irregolare all’interno del gioco legale; in particolare l’online è diventato, per i suoi meccanismi, il luogo ideale per il riciclaggio di capitali sporchi. Il rapporto stima prudentemente in 18 miliardi la cifra “investita” nell’azzardo online dalle mafie.

 

Le cifre dell’azzardo online in Emilia-Romagna. Gli uomini e le donne dell’Emilia-Romagna hanno speso nel 2023 4,477 miliardi nell’azzardo online, perdendo 231 milioni di euro. Una raccolta che è cresciuta del 25,7% rispetto al 2021, e del 12% rispetto al 2022. Sono 888.575 i conti online presenti nella nostra Regione, mentre sono 269.999 quelli attivati nel 2023. Ogni 1000 residenti nella fascia 18-74 anni sono attivi 269 conti, quasi un terzo di quelli presenti in Campania. Ovviamente ogni singolo giocatore può avere attivi più conti.

Bologna è nella prima parte della classifica, con una crescita sull’anno precedente dell’11,2% ed una media di 1665 euro pro capite (fascia 18-74 anni), che colloca la provincia di Bologna al 50° posto in Italia. Bologna è al 5° posto tra le provincie del nord, dopo Milano e Torino.

 

E’ in crescita l’azzardo sui comuni della nostra provincia. Sono due i comuni bolognesi che si collocano tra i primi dieci nella classifica per dimensione del giocato online dei comuni italiani superiori ai 10.000 abitanti: Zola Predosa, al terzo posto, con 7.884 euro pro capite (nella fascia 18-74 anni) e Calderara di Reno al quinto, con 5.532 euro. Due realtà già segnalate con il nostro Rapporto sull’azzardo in Emilia-Romagna, e che rispetto al 2022 vedono una ulteriore crescita: Zola del 5,3% e Calderara di un incredibile 23,7%. Attorno a questa continua escalation dei numeri, crescono anche i drammi personali e familiari, l’indebitamento, i gesti estremi.

Cresce al contempo anche il rapporto tra minori e l’azzardo, veicolato da una subdola e continua pubblicizzazione dei giochi, e dalla “tolleranza” interessata di molti gestori di locali dedicati.

 

Il futuro. Di azzardo in questa campagna elettorale se ne parla pochissimo, nonostante sia in corso un attacco frontale alle norme che diverse Regioni e Comuni hanno nel tempo introdotte per tentare di limitare il dilagare dell’azzardo nel proprio territorio. Tra tutte è la Legge dell’Emilia-Romagna, la più criticata da chi vuole una maggiore libertà d’azione delle imprese dell’azzardo. L’obbiettivo esplicito è quello di demolire quelle norme, attraverso una assurda legge nazionale che darebbe in cambio a Regioni e Comuni risorse prelevate dalla tassazione dell’azzardo. Uno scambio per noi inaccettabile e in contrasto con il dettato Costituzionale, che metterebbe al centro gli interessi delle ricchissime imprese del settore azzardo, lasciando ai Comuni risorse che non basteranno nemmeno a far fronte ai danni portati nel tessuto sociale dal dilagare dell’azzardo stesso, oltre a marginalizzare ulteriormente il diritto alla salute degli italiani e delle italiane.

 

Federconsumatori Bologna

CDLM-CGIL Bologna