Quando sono rientrati nella loro scuola, dopo le vacanze di Natale, le bambine e i bambini di Corlo, frazione del comune di Formigine (Mo), l’hanno ritrovata completamente rinnovata, più sicura, sostenibile e inclusiva.

Dopo un anno di lavori, la scuola primaria Don Lodovico Mazzoni è tornata a nuova vita, e adesso accoglie tra le sue mura 171 bambine e bambini suddivisi in 10 classi dalla prima alla quinta. La ristrutturazione, finanziata con fondi del Pnrr per 1 milione e 250mila euro su un totale di 1,4 milioni di investimento complessivo, ha riguardato l’adeguamento sismico della struttura, la posa di pannelli fotovoltaici sul tetto, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il rinnovamento degli ambienti e dei servizi igienici e l’ampliamento della cucina interna e della sala mensa.

Questa mattina l’inaugurazione ufficiale: insieme alla sindaca Maria Costi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, la vicesindaca con delega alle Politiche scolastiche, Simona Sarracino, la dirigente scolastica, Cristina Belmonte, e il presidente della provincia di Modena, Fabio Braglia. A seguire, gli ospiti e i cittadini sono stati accompagnati dai bambini e dalle bambine a visitare i locali della scuola, per poi concludere la mattinata nel vicino Teatro Incontro per la rappresentazione teatrale “La città della stella” in occasione del Giorno della Memoria.

“Sempre di più, nei nostri territori insieme alle comunità locali stiamo inaugurando scuole nuove o ristrutturate, spazi moderni e funzionali nei quali bambine e bambini possano crescere e apprendere- sottolinea Bonaccini-, grazie all’utilizzo dei fondi del Pnrr e delle risorse nazionali e regionali dedicate all’edilizia scolastica. Non c’è dubbio sul fatto che un presente e un futuro nuovi, all’insegna di valori condivisi e della sostenibilità, passino per massicci investimenti nella scuola e dalla capacità di spendere bene tutte le risorse disponibili. E oggi, nel Giorno della Memoria, è ancora più significativo essere qui per sottolineare l’importanza della conoscenza come motore di crescita, convivenza e libertà. E anche per costruire una ecologia della pace attraverso l’apprendimento e il dialogo imparati sui banchi di scuola”.

“Stiamo continuando a lavorare sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici e delle palestre collegate alle scuole- afferma la sindaca Costi-. Dopo la realizzazione del Polo 0-6 anni Barbolini-Ginzburg, inauguriamo la scuola di Corlo, cuore della frazione formiginese. Si tratta del primo grande progetto Pnrr portato a termine sul nostro territorio. Proseguiamo con la sistemazione del nido Alice, all’interno dello stesso plesso, anche grazie ai finanziamenti specifici che riceviamo dalla Regione Emilia-Romagna”.

L’intervento

La riqualificazione ha riguardato principalmente l’adeguamento sismico della struttura. Sono state realizzate nuove fondazioni e murature armate, che sono state rinforzate anche con l’esecuzione di un intonaco armato; la copertura delle strutture orizzontali è stata irrobustita con l’inserimento di travi in acciaio ed è stato costruito un controsoffitto che migliora l’acustica delle aule. Sono stati rifatti tutti i servizi igienici e ampliate la cucina e la sala mensa. Eliminate anche le barriere architettoniche con la costruzione di una nuova rampa di accesso e l’installazione di un ascensore, che renderanno la scuola più inclusiva. Importanti i lavori per l’efficientamento energetico, con la posa di nuovi pannelli fotovoltaici sul tetto e di un nuovo impianto di illuminazione a led.

L’ammodernamento dell’istituto proseguirà nel corso dell’anno con l’ampliamento dell’area cortiliva grazie a nuovi arredi e piantumazioni, mentre il parcheggio e lo spazio antistante la scuola saranno riqualificati con tecniche di urbanistica tattica, che hanno il fine di riavvicinare i cittadini allo spazio urbano abbellendolo e rendendolo più gradevole.

La storia

La scuola è intitolata a don Lodovico Mazzoni, parroco di Corlo dal 1908 al 1970, che nel 1917 fu processato e poi assolto con l’accusa di “pacifismo”.  Il parroco aveva consegnato ad alcuni soldati acquartierati nei dintorni del luogo dove adesso sorge la scuola un opuscolo con allegata la “Lettera del Santo Padre Papa Benedetto XV ai capi dei popoli belligeranti” che conteneva un’esortazione e proposte concrete per avviare un processo di pacificazione in Europa, allora martoriata dalla Prima Guerra Mondiale.