Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 7 dicembre, ha dato il via libera alla variante al Programma di riqualificazione urbana (Pru) del complesso monumentale dell’ex ospedale Sant’Agostino, che recepisce alcune novità del progetto introdotte con il parere favorevole della Soprintendenza.
Il provvedimento, presentato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, è stato approvato con il voto a favore di Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi, M5s e con l’astensione di Lega Modena, Fratelli d’Italia, Alternativa popolare e Gruppo indipendente per Modena. Con la variante, in particolare, si migliora l’accessibilità del complesso edilizio e vengono mantenute alcune aree che nel Pru approvato nel 2018 erano previste in demolizione. Inoltre, si introducono alcune modifiche alle coperture degli ambienti dell’edificio, come quelle del Gran Cortile e dell’ex chiesa di S. Pietro, funzionali allo svolgimento delle attività culturali previste nel futuro polo culturale, che comprende anche il Palazzo dei Musei, l’ex Ospedale Estense e largo Sant’Agostino.
Dopo l’adozione della variante da parte dello stesso Consiglio lo scorso giugno e un periodo di pubblicazione di 60 giorni, senza che siano pervenute osservazioni, nel mese di ottobre si è chiusa la Conferenza dei servizi senza alcun parere contrario e con pareri favorevoli con prescrizioni che, con l’approvazione della variante, sono state accolte e saranno sviluppate nella fase esecutiva della progettazione.
“L’approvazione della variante – ha affermato Vandelli presentando la delibera – è di prioritario interesse pubblico sia in termini di rigenerazione e di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, sia in termini di determinante contributo alla riqualificazione di una parte importante dell’area di ingresso al centro storico della città, sia per le implicazioni di carattere culturale, rappresentando il complesso dell’ex ospedale Sant’Agostino, insieme a Palazzo dei Musei e all’ex ospedale Estense, l’elemento cardine su cui si sviluppa un progetto culturale di grande valenza strategica per rilanciare l’offerta culturale, formativa e di ricerca dei principali istituti culturali e del mondo universitario della Città di Modena”.
La variante al Pru risponde a precise esigente progettuali, recependo alcune indicazioni tecniche fornite anche in sede di Comitato di Vigilanza (che ha lo scopo di controllare l’attuazione dell’Accordo di programma sottoscritto nel 2018) e concordate con la Soprintendenza. I principali elementi introdotti riguardano il miglioramento dell’accessibilità al complesso, attraverso la previsione di nuovi ascensori e uno spazio distributivo per i Musei universitari, ma anche il mantenimento di alcuni corpi di fabbrica previsti in demolizione e la copertura di alcuni spazi: quella del Gran Cortile che da fissa diventa mobile e quella dell’edificio dell’ex chiesa di S. Pietro, destinato a diventare spazio aperto e fruibile. La variante, infine, prevede anche un nuovo assetto dell’apertura del complesso su via Ramazzini e la riduzione del volume interrato della centrale termica nel cortile del Camino.
Nel 2018, il Consiglio comunale di Modena aveva approvato i contenuti dell’Accordo di programma (sottoscritto da ministero dei Beni e delle attività culturali, Provincia di Modena, Comune di Modena e Fondazione di Modena) che definiva proprio gli aspetti urbanistici del progetto, con la Variante al Piano strutturale comunale (Psc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) del complesso dell’ex ospedale, nonché, appunto, il Programma di riqualificazione urbana (Pru) in variante al Piano operativo comunale (Poc).
Gli interventi di riqualificazione dell’ex ospedale Sant’Agostino rientrano nell’ambito del nuovo Polo della Cultura che comprende anche Palazzo dei Musei, l’ex ospedale Estense e largo Sant’Agostino, sulla base di un unico Progetto culturale. I futuri servizi e le attività culturali, di accoglienza, didattica e formazione, previsti nel complesso, saranno gestiti dalla Fondazione di partecipazione denominata Ago – Modena Fabbriche culturali Ente del Terzo settore, nuovo soggetto culturale, che ha come soci fondatori Comune di Modena, Unimore e Fondazione di Modena. Già avviata, appunto, la riqualificazione architettonica del complesso monumentale dell’ex Sant’Agostino: entro il 2024 saranno conclusi i lavori del primo stralcio riguardanti anche l’area dei Musei Universitari. Nello specifico, gli interventi prevedono la ristrutturazione, il riallestimento e l’apertura dei Musei universitari presenti nel complesso che, in coerenza con i programmi che hanno portato al riconoscimento di Modena Città Creativa Unesco per le media arts, si candida a divenire un polo di eccellenza per le nuove frontiere dell’arte e della conoscenza.