A Casa Corsini, venerdì 27 ottobre, un pubblico numeroso ed attento ha ascoltato Gianbattista Rigoni Stern, figlio del noto scrittore Mario, raccontare “La Transumanza della Pace”, un esemplare ed efficace progetto di recupero sociale, economico, paesaggistico, collegato all’allevamento di bovini, realizzato nell’area rurale di Suceska/Srebrenica in Bosnia Erzegovina, che segue in prima persona da oltre dieci anni.
Un racconto ricco di umanità, tenacia e capacità di offrire aiuto concreto a chi aveva perso la speranza di ritornare e rimanere nella propria terra, che ha molto coinvolto i presenti.
L’incontro, promosso nell’ambito di “Eurasia d’Europa. Lo specchio di noi”, a cura di Roberta Biagiarelli, per il Festival della Migrazione 2023, è stato seguito da un pranzo solidale organizzato, sabato 28 ottobre, dal Gruppo Alpini di Fiorano Modenese, presso la parrocchia di Ubersetto, per raccogliere fondi a favore dell’iniziativa.
Esperto di allevamento e lavorazione del latte, oltre che docente, Gianbattista Rigoni Stern, detto Gianni, dal 2009 è promotore e responsabile del progetto “La Transumanza della Pace”, che coinvolge un’area con una pesante e tuttora irrisolta situazione di dopoguerra. Nel corso degli anni sono state consegnate alla popolazione locale delle mucche, sono state costruite stalle e attivati corsi di formazione tenuti da esperti, invitati da Gianni, per il miglioramento delle tecniche di allevamento e agricoltura in loco, oltre a corsi di aggiornamento dedicati al personale veterinario locale. Il progetto ha cercato di offrire ai singoli, principalmente donne vedove rientrate nell’area, ma soprattutto anche a famiglie con giovani e bambini la possibilità di ancorarsi alla loro terra d’origine, offrendo loro opportunità dignitose di lavoro per evitare di essere costretti ad emigrare.
Parallelamente, la realizzazione del documentario road-movie che dà il nome al progetto da parte di Roberta Biagiarelli e la pubblicazione del libro “Ti ho sconfitto felce aquilina” a firma Gianbattista Rigoni Stern, hanno favorito presentazioni ed incontri pubblici, attraverso i quali sono state raccolte donazioni destinate all’acquisto di attrezzature agricole.
L’azione conclusiva del progetto, che ormai cammina sulle proprie gambe, sarà la costruzione di un caseificio entro la fine del 2025. E grazie al contributo di tanti partecipanti al pranzo solidale di Fiorano Modenese l’obiettivo è certamente più vicino.
Chi vuole sostenere “La Transumanza della Pace” può fare un’erogazione liberale sul conto corrente intestato a Babelia & c. progetti culturali – azione umanitaria Bosnia, Banco Marchigiano credito cooperativo, IBAN: IT21I0849168390000190131979.