Dall’alba di oggi 21 settembre, nelle province di Reggio Emilia e Parma, il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, sotto il costante coordinamento della Procura reggiana e con il supporto dei Comandi Arma arealmente competenti, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Emilia – Sezione GIP/GUP, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a seguito degli esiti investigativi della Compagnia Carabinieri di Castelnovo Monti, nei confronti di 24 persone (di cui 5 detenute per altre cause), unitamente ad altre 7 persone, nell’ambito di una indagini coordinata dal PM Dott.ssa Valentina Salvi, nei confronti di 31 persone dedite alla commissione di reati concernenti lo spaccio ed il traffico di sostanze stupefacenti continuati in concorso nonché di detenzione illegale di armi da fuoco.
L’indagine, denominata convenzionalmente Fast Car, trae spunto dall’arresto, il 31 dicembre 2019 a Reggio Emilia, di un 42enne italiano trovato in possesso di 30 gr. di cocaina e denaro contante. Dalla minuziosa analisi dei collegamenti e delle relazioni intrattenute dall’arrestato con vari soggetti attestati nella provincia reggiana e dal conseguente assiduo monitoraggio info-investigativo della rete criminosa che si è via via delineata, è emersa la loro varia attività criminale che, seppur focalizzata principalmente sugli stupefacenti, non disdegnava incursioni in altri rilevanti traffici delittuosi.
Le investigazioni hanno permesso agli operanti, in corso d’opera, di procedere all’arresto in flagranza di reato o su ordine di cattura di ulteriori 11 persone a riscontro dell’attività d’indagine intrapresa, nonché al sequestro di oltre 150 gr. di sostanza del tipo “cocaina e di un fucile della II Guerra Mondiale con relativo munizionamento. Il canale di rifornimento era quella campano e lo stupefacente immesso sul mercato reggiano proveniva prevalentemente dal quartiere Scampia di Napoli. Il giro di affari stimato era di circa 10.000 Euro al giorno. Tutti gli arrestati e gli indagati sono per la maggior parte d’area campana e calabrese, ma non mancano anche reggiani, una pugliese, due siciliani, tre albanesi, un algerino e due marocchini.
Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelnovo Monti, hanno rivelato come nel biennio pre-pandemia gli indagati, grazie a modalità di approvvigionamento e successiva cessione degli stupefacenti ad una cerchia ben delineata di grossisti e acquirenti al dettaglio, erano pienamente dediti al traffico di quantitativi ingenti di stupefacenti, in prevalenza cocaina, a favore di numerosi assuntori della piazza emiliana, come peraltro documentato dalle migliaia di cessioni di stupefacenti ricostruite dalle attività investigative, anche di natura tecnica, svolte dai carabinieri. È stato inoltre appurato che uno degli indagati, mentre era detenuto, aveva la disponibilità di apparecchi elettronici, per la gestione di traffici illeciti.
Il nome attribuito all’indagine Fast Car deriva dal fatto che il finanziatore degli indagati, soggetto pregiudicato già dedito alla commissione di reati finanziari, avesse fornito, come una delle basi delle attività illecite, un garage a Reggio Emilia pieno di autovetture sportive molto costose, alcune delle quali danneggiate dagli stessi indagati per ritorsioni e vendette interne. Così come fast cars erano anche quelle utilizzate normalmente dagli indagati per muoversi liberamente mentre compivano i loro illeciti affari (Hammer H2, Audi).
Gli indagati, aventi un’età compresa tra i 29 e i 59 anni, sono prevalentemente residenti e gravitanti tra Reggio Emilia e provincia ad eccezione di un residente nel parmense. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.