“L’inflazione che non si arresta frutto di molta speculazione finanziaria, i salari che non si indicizzano al costo reale della vita, gli affitti troppo alti, una sanità in decadenza stanno mettendo in difficoltà welfare ed economia modenese. C’è una fuga dei dipendenti dalla sanità pubblica così come non si riescono a coprire le cattedre, non si trovano molte figure professionali sia nel terziario che nel manifatturiero e in agricoltura: quindi, il lavoro sia nel pubblico che nel privato vive un momento molto delicato.
Se non s’interviene nell’immediato con delle misure concrete, si rischia di allargare la fetta delle disparità sociali. Pertanto il rinnovo dei contratti del settore pubblico e privato, con detassazione annessa anche sul secondo livello di contrattazione, l’indicizzazione delle pensioni in linea con le direttive europee, un piano casa efficiente ed il finanziamento della sanità pubblica, sono solo alcune delle priorità da mettere in campo. Siamo preoccupati per i cittadini del modenese che probabilmente nei prossimi mesi vedranno le liste d’attesa ospedaliere allungarsi e magari i propri figli con delle ore non coperte a scuola viste le difficoltà a reperire personale. Non è più rinviabile l’attuazione di un piano casa che, oltre alle risorse pubbliche, sempre più esigue, dato che il governo ha declinato sulla richiesta di rifinanziamento dei fondi a suo tempo realizzati, deve coinvolgere il privato, magari attraverso una legge regionale che normi il rapporto tra immobili destinati agli affitti calmierati e quelli a mercato turistico (Air B&B e B&B). Fondazioni, banche e proprietari privati si assumano anch’essi una fetta di responsabilità. Anche il trasporto pubblico locale registra gravi difficoltà costatato che non si trovano autisti per salari bassi e costo elevato della Vita. Quindi, i diritti fondamentali costituzionalmente conquistati mai come oggi sono messi in discussione: prevediamo un autunno complicato, ed è per questo che chiediamo un’accelerazione nelle scelte che riguardano questi temi”.