Tecniche di furto che utilizzava sin dal 2006 e che, nonostante i quasi 20 anni trascorsi, sono tuttora attuali: dall’abbraccio all’anziano per sfilargli il portafoglio o strappargli la catenina alle visite domiciliari presso le abitazioni di anziane dove, spacciandosi per una conoscente o lontana parente, carpiva la loro fiducia per poi derubarle dei loro preziosi, spesso ricordi di una vita.
Tra gli anni 2006 e 2012 tra le province di Reggio Emilia, Modena e Parma si è resa responsabile di una serie di tali condotte delittuose che in due circostanze sono sfociate in rapine improprie avendo usato violenza per assicurarsi la fuga. Per tali fatti è stata riconosciuta colpevole dai competenti Tribunali che l’hanno giudicata. Non soli furti e rapine nel curriculum della donna e nel provvedimento di cumulo pene, ma anche condanne per false dichiarazioni sulla propria identità personale (due episodi commessi a Modena e Verona rispettivamente nel 2011 e nel 2017) e anche una condanna per inosservanza alla sorveglianza speciale commessa nel 2017 in provincia di Reggio Emilia.
Attualmente la donna si trovava a beneficiare della misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, che gli è stato revocato dal Tribunale di Sorveglianza del capoluogo felsineo essendo sopravvenuto un nuovo titolo di esecuzione di pena detentiva di cui al provvedimento di cumulo dell’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura reggiana, che emetteva quindi l’ordine di esecuzione di espiazione della pena detentiva per un residuo di 4 anni, 4 mesi e 12 giorni di reclusione. I carabinieri di Bibbiano, nel cui comune la donna di 52 anni vive, ricevuto il provvedimento restrittivo vi davano esecuzione conducendola in carcere per l’espiazione del residuo pena: sarà scarcerata il 23.12.2027 se non detenuta per altra causa.
Tra i vari colpi commessi ai danni di anziani il più grave è sicuramente quello risalente al 2006 compiuto a Montecchio Emilia, dove un’anziana riceveva la visita della donna che con il pretesto di fare un regalo al marito si introduceva in casa dove, carpita la fiducia della vittima, con un complice poi sopraggiunto, riusciva a distrarla svuotandole la cassaforte di tutti i preziosi e usando violenza per assicurarsi la fuga allorquando la vittima ha cercato di fermarla una volta accortasi del furto. Tra il 2011 e il 2012 tra Reggio Emilia e Modena con la tecnica dell’abbraccio ha derubato anziani dei rispettivi portafogli, sfilandoli dalle tasche. Nel 2008 e nel 2012 rispettivamente a Parma e Reggio Emilia con la solita tecnica di essere conoscente di parenti delle vittime, si introduceva negli appartamenti derubandole.
Ora per la “specialista” dei furti agli anziani si aprono nuovamente le porte del carcere di Reggio Emilia.