L’amministrazione comunale ha presentato ieri sera, in un incontro pubblico svoltosi nella sala consiliare MAF di viale della Rinascita, lo studio di fattibilità tecnico-economica per il ripristino funzionale della Piscina comunale, redatto dall’ingegner Francesco Pullè.
È stato lo stesso professionista a illustrare, dopo i saluti e l’introduzione del sindaco Claudio Poletti, il lavoro sviluppato per poter riconsegnare a Finale Emilia, dopo il crollo del controsoffitto avvenuto nell’agosto scorso, un impianto natatorio efficiente, del quale atleti e appassionati – molti dei quali presenti all’incontro – soffrono pesantemente la mancanza.
“Non appena ripulita la struttura dai detriti del crollo – ha spiegato Pullè – ci siamo resi conto, dai primi sopralluoghi effettuati, che la decisione di puntare alla riapertura della piscina il più rapidamente possibile, sostituendo semplicemente il controsoffitto collassato, non sarebbe stata la scelta più intelligente. L’amministrazione ha avuto la lungimiranza di comprendere che era necessario un intervento più complesso, in grado di restituire alla cittadinanza un impianto nuovamente utilizzabile per molti anni e si è immediatamente attivata per trovare le risorse necessarie”.
Per la riqualificazione della piscina coperta, secondo lo studio di fattibilità, occorreranno circa un milione di euro, compresi gli oneri accessori e l’Iva.
“È un importo importante – ha detto il sindaco Claudio Poletti – che siamo però riusciti, non senza fatica, a reperire e a destinare a questo scopo. Adesso l’importante è accelerare, e l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti sembra permettercelo, per arrivare alla redazione del progetto esecutivo con l’obiettivo di mettere in gara le opere entro la fine dell’anno”.
Opere che lo studio di fattibilità individua principalmente nella realizzazione di un cappotto esterno, nella coibentazione della volta interna, nella sostituzione dei serramenti, nell’installazione di capriate metalliche di sostegno del controsoffitto, di un nuovo impianto aeraulico, di un nuovo sistema di filtrazione, dell’illuminazione led e nella costruzione di un nuovo locale per l’alloggiamento della vasca di compensazione della piscina.
Molte le domande poste dal pubblico, composto principalmente dai genitori degli atleti agonisti e dai frequentatori della piscina.
Se la scelta dell’amministrazione di optare per una riqualificazione che possa consegnare un impianto più efficiente a scapito dell’accelerazione sui tempi di riapertura, è stata apprezzata dagli intervenuti, qualche dubbio è stato evidenziato riguardo l’incertezza sulla effettiva durata dei lavori, in particolare a causa di possibili inghippi burocratici.
“Ci stiamo già muovendo – ha aggiunto Pullè – per riuscire a ridurre i tempi sul fronte delle autorizzazioni che devono rilasciare gli enti competenti, così da comprimerne al massimo l’incidenza. Fortunatamente abbiamo avuto la buona notizia che, non essendo presenti vincoli storici sull’edificio, non dovremo confrontarci anche con la soprintendenza”.